Occhi nuovi per una ‘Sanità interconnessa’

Le performance in Sanità si possono e devono essere valutate. Sono misurabili e servono a comprendere come contenere i costi e a tenere alti gli standard di qualità da parte delle strutture ospedaliere.

Infatti, dalle analisi dei risultati possono esserne dedotte le strategie d’intervento di miglioramento e di consolidamento. Da questi parametri di qualità delle strutture pubbliche e private convenzionate, i cittadini, in accordo con i medici di medicina generale, possono valutare e scegliere dove rivolgersi in caso di necessità.
Sulla base di questi elementi, nel pomeriggio di ieri, 16 luglio 2018, nell’Aula Magna del Campus Sant’Agostino dell’Università di Bergamo, (magnifica struttura del 1290, ed oggetto di ristrutturazione dei prossimi mesi) si è svolto il workshop “La Valutazione delle Performance in Sanità” evento voluto ed organizzato dall’Università di Bergamo. Programma ricchissimo, strutturato in due panel, importanti per la qualità degli interventi e dei relatori, nazionali ed internazionali, dove si è affrontato il tema, introdotto dal Magnifico Rettore dell’Università di Bergamo Prof. Remo Morzenti Pellegrini.

Questo convegno, ha dichiarato il Magnifico Rettore Prof. Remo Morzenti Pellegrini, serve alla nostra Università per riflettere sull’introduzione del Sistema Sanitario Nazionale a distanza di 40 anni. Secondariamente a questa riflessione, l’approfondimento su un’area e su una materia che ci consente di fare dialogare assieme, all’interno del nostro Ateneo discipline diverse. Infatti, continua il Prof. Morzenti Pellegrini, si occupa di salute non solo il medico e nel nostro caso, possono dialogare intorno alla medicina economisti, psicologi, sociologi, giuristi e ingegneri. L’incontro di oggi, sottolinea il Magnifico Rettore, vuole gettare uno sguardo sulla Valutazione delle Performance in Sanità che è un qualcosa di oggettivo, misurabile e che rappresenta una riflessione sulla sanità di oggi. All’evento di oggi abbiamo invitato sanità pubblica e sanità privata, continua il Prof. Morzenti Pellegrini, attori privati e e attori pubblici e quest’incontro costituisce per noi una sfida interdisciplinare.”
“Oggi,
specifica il Prof. Morzenti Pellegrini, l’investimento in salute non è solo proattivo, ma serve anche a capire su cosa si può tagliare su cosa si deve tagliare, su cosa è misurabile, su cosa non è misurabile, costituisce di fatto, una sfida estremamente pratica. La medicina, intesa come sapere universale, come tradizionalmente concepita è in crisi. Quindi, afferma ancora il Prof. Morzenti Pellegrini, far dialogare i diversi attori, attorno alla medicina e alla salute con un disegno diverso è un modo per guardare alla stessa medicina con occhi nuovi.”
“Strumenti per poter fare una scelta giusta, coinvolgendo i cittadini come parte diretta di tutti i stekeholder interessati. Non solo quindi l’ospedale giusto ma anche ottenere la prestazione giusta, nel posto giusto, nel tempo giusto con il professionista giusto.”
Questo, quanto ha affermato il Dott. Carlo Nicora Direttore Generale di ASST Papa Giovanni XXIII°, BG, citando una parte dell’intervento di Jonathan Skinner della Dartmounth College, US intervenuto al workshop. “Non classifiche quindi, o pagelle, ha ribadito Nicora, ma la valutazione serve per modificare le capacità all’interno di ognuna delle nostre strutture”. Il (PNE) Programma Nazionale Esiti, nel 2016 ha classificato l’Asst di Bergamo al secondo posto in Lombardia per numero di parti con cesareo primario, ma al quarto per interventi di frattura del collo del femore in pazienti con più di 65 anni”
I tanti, troppi errori medici sono uno dei numerosi parametri che determinano l’efficienza e l’affidabilità di una struttura sanitaria, Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, menziona e compara la sanità pubblica all’Aviazione civile. “I settori dell’aviazione civile e della sanità ospedaliera sono molto simili e allo stesso tempo vi sono delle differenze. Simili, perché ogni giorno ci sono milioni di cittadini che si rivolgono agli ospedali e viaggiano sugli aerei; sono cittadini che si affidano ai piloti o ai chirurghi, fidando nella loro capacità di risolvere i loro problemi. In aviazione, c’è stato negli anni scorsi, un processo di standardizzazione delle procedure di gestione molto organizzate e ordinate che oggi porta l’aviazione civile ad essere una delle cose più sicure. Viceversa, gli ospedali continuano ad essere dei posti pericolosi perché si muore, quando lo si potrebbe evitare. Il segreto, sarebbe quello di mutare quei meccanismi dell’aviazione civile ed adattali all’ospedale”
Un boieng di 200 persone ogni tre giorni, rievoca Walter Ricciardi, questi, sono dati americani, da un famoso rapporto che si chiama ‘To err is Human’ (sbagliare è umano), fatto per l’università di Harvard una ventina d’anni fa, che calcolò in migliaia, i morti per ‘medical errors’.”
“Metafora forte
, continua Ricciardi, che deve mettere in moto determinati meccanismi che negli Stati Uniti sono stati dei meccanismi di valutazione, controllo. Gli USA sono anche un paese che ha meccanismo privatistico per cui, di fatto è il mercato che in larga parte lo regola. Da noi, sottolinea Ricciardi, dove la sanità è pubblica, ci vogliono probabilmente delle leggi, perché i problemi ci sono e vanno affrontati.”
“Oggi,
conclude Ricciardi, le esigenze assistenziali sono talmente forti e talmente numerose che c’è bisogno sia di una forte sanità pubblica sia di una buona sanità privata e naturalmente deve seguire le regole del pubblico e non deve cannibalizzare. Ma se questa sanità privata fa il suo dovere e lo fa bene perché no.”

Silvia Pogliaghi

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