Il decalogo dei giornalisti scientifici ci salva dal ‘morbo della bufala online’ sulla salute

Quando vogliamo approfondire un tema, un argomento o una materia, la stragrande maggioranza di noi, very connected people, difficilmente chiediamo suggerimenti e consigli ad un professionista; in questo caso i medici, ma chiediamo una risposta veloce alla rete. Il mitico Word Wide Web, cito da wikipedia: – “letteralmente “rete di grandezza mondiale”, abbreviato Web, sigla WWW, è uno dei principali servizi di Internet, che permette di navigare e usufruire di un insieme molto vasto di contenuti amatoriali e professionali (multimediali e non) collegati tra loro attraverso legami (link), e di ulteriori servizi accessibili a tutti o ad una parte selezionata degli utenti di Internet – ok, facile, immediato e gratuito … ma garantito?
Nello sconfinato web troviamo quindi, contenuti amatoriali e professionali, ma, come distinguerli l’uno dall’altro? come saperli differenziare e identificare, in altre parole, come capire quando i contenuti sono professionali o sono vere e proprie ‘bufale’, o ancora peggio, sono pubblicità mascherate?
Ci viene in aiuto il DECALOGO UNAMSI , presentato a Milano il mese scorso.

Nel suo 60° anniversario UNAMSI( Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione) ha voluto dare il proprio contributo a chi, anche tra mille ansie, cerca una risposta o un chiarimento su internet e, invece, troppo spesso trova ‘bufale’. Il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha quindi elaborato un Decalogo che stimoli a una lettura critica dei siti presenti in rete.

Il fenomeno della ricerca di risposte sul web a questioni di salute è molto cresciuto negli ultimi anni: nel 2014, secondo dati Censis, interessava solo 4 italiani su 10; a gennaio 2017 ben l’88% (il 93,3% fra le donne). Il dato preoccupante è che quasi la metà (il 44%) si affida alla prima pagina proposta dai motori di ricerca senza preoccuparsi dell’attendibilità delle fonti. Tra questi visitatori, i 18-24enni sono il 55% e gli ultra 65enni il 22,7%.
Altrettanto inquietante è il dato di coloro (2-4% della popolazione) che acquistano farmaci online (30% per dimagrire, 28% per migliorare le prestazioni sessuali). Con rischi enormi se il sito da cui si acquista non è collegato a una farmacia. Nel migliore dei casi questi farmaci non contengono principi attivi, ma possono ugualmente essere molto pericolosi.
Ma in quale modo possiamo capire se ciò che stiamo leggendo è scientificamente valido o, viceversa, è fuorviante o addirittura falso? Questo il problema principale: l’attendibilità delle fonti. Come si fa a capire quale è attendibile e quale non lo è?
Da qui il progetto di UNAMSI, stimolata da CIPOMO, il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, organismo che per primo ha sottoscritto il Decalogo. Nel giro di pochi giorni si sono uniti a CIPOMO altri organismi e società scientifiche, quali la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), la Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico Facciale (SIO e ChCF), la Società Oftalmologica Italiana (SOI), l’Associazione Medici Endocrinologi (AME), la Società Italiana di Psichiatria (SIP), la Società Italiana di Urologia (SIU), il Sindacato Medici Pediatri di Famiglia (SiMPeF), l’Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM).
“E siamo in attesa di adesione da parte di altri organismi” annuncia Nicola Miglino, Vicepresidente UNAMSI. Secondo cui “il Decalogo è solo il primo step, il secondo è coinvolgere il maggior numero di organismi e il terzo raggiungere le istituzioni, quali Ministero della Salute, AIFA e Istituto Superiore di Sanità, con l’obiettivo di avviare campagne di sensibilizzazione verso i cittadini”. Obiettivo finale: fornire uno strumento, forte di dieci principi cardine, per essere in grado di cogliere le opportunità e saper individuare i rischi che navigare in rete comporta.
Percorso condiviso in pieno da CIPOMO. “Ci siamo mossi su quattro filoni: confronto con le società scientifiche; formazione; lavoro a fianco delle istituzioni; alleanze con i cittadini” chiarisce Maurizio Tomirotti, past president CIPOMO. “Ci siamo fatti promotori perché in oncologia le ‘bufale’ sono particolarmente odiose” sottolinea.
Ma la domanda che viene spontanea è: perché una persona cerca le notizie di salute in rete? “Per la crisi del rapporto fra medico e paziente” risponde Mario Clerico, presidente CIPOMO. “Ovvero, ho sfiducia, non mi fido, non mi dicono la verità. Dobbiamo accettare questa realtà e lavorare insieme. Così si sconfiggono i pericolosi passaparola. Non dimenticando che la Costituzione dice che abbiamo diritto alla cura ma anche alla scelta. Io credo che una persona ha diritto di scegliere la cura”, sostiene.
Alla stessa domanda risponde Francesco Brancati, presidente UNAMSI: “Negli ultimi anni è cambiata la tipologia dei lettori: una volta era un lettore passivo (legge sul quotidiano quello che i giornalisti scrivono); oggi va a cercare le notizie su internet (e trova di tutto). Questo Decalogo intende proprio stimolare la lettura critica su internet” conclude.
IL DECALOGO UNAMSI
1) VERIFICARE LA FONTE
Verificare sempre chi è il proprietario del sito, del giornale, del blog, sia esso istituzione, editore, industria, associazione, singolo cittadino. Questo serve per capire bene chi ha interesse a veicolare quel tipo di informazione. Tra i siti istituzionali segnaliamo quelli del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Agenzia Italiana del Farmaco, degli Ospedali e delle Società medico-scientifiche. E’ importante che il sito di consultazione riporti sempre, nelle notizie pubblicate, autorevoli fonti di provenienza, una caratteristica che è una misura di attendibilità del sito stesso.
2) ACCERTARSI DELL’AGGIORNAMENTO DEL SITO
Importantissima la verifica della data della pubblicazione. E’ una chiara indicazione dell’attualità di una notizia. Su Internet infatti non si perde nulla e può capitare, utilizzando un motore di ricerca, di arrivare su una notizia vecchia anche di anni.
3) CURE MEDICHE: EVITARE IL “FAI DA TE”
Nessuna informazione scritta può sostituire la visita del medico. Medico e farmacista devono restare i principali punti di riferimento in materia di salute. I contenuti in Rete devono avere “solo” uno scopo informativo e in nessun caso possono sostituire la visita o la prescrizione di un medico o il consiglio di un farmacista.
4) DIFFIDARE DELLE PRESCRIZIONI SENZA VISITA
Nessun medico serio farà mai una prescrizione a un malato sconosciuto senza averlo visitato. Diffidare quindi dei siti e degli esperti che indicano farmaci e terapie sulla semplice descrizione dei sintomi. Non è serio, non è professionale, e può essere molto pericoloso.
5) MONITORARE IL RISPETTO DELLA PRIVACY
Accertarsi che il proprietario di un sito che gestisce le informazioni sulla salute degli utenti (per esempio attraverso il servizio ’’l’esperto risponde’’) rispetti la normativa sulla privacy e garantisca la confidenzialità dei dati.
6) VALUTARE CON LA GIUSTA ATTENZIONE BLOG E FORUM
Possono essere fonti utili, ma anche insidiose perché propongono storie di pazienti e dei loro familiari che suscitano empatia e coinvolgono emotivamente. Fare attenzione perché sono quasi sempre racconti soggettivi, ma non è detto che abbiano affidabilità scientifica. La lettura critica è di rigore.
7) OCCHIO AI MOTORI DI RICERCA
Quando si digita una parola chiave il risultato della ricerca non mostra un elenco di siti in ordine di importanza, ma la selezione può dipendere da altri fattori. Per chiarire, i motori di ricerca lavorano come “Machine Learning”, cioè memorizzano le scelte e i gusti dell’utente per poi proporre argomenti in linea con le preferenze manifestate nelle scelte precedenti. Non fermarsi quindi alla prima ricerca, ma cercare di incrociare più ricerche e più dati.
8) NON “ABBOCCARE” ALLA PUBBLICITA’ MASCHERATA
Un sito di qualità deve sempre tenere separata l’informazione indipendente da quella pubblicitaria che dovrebbe sempre essere palese e dichiarata.
9) ACQUISTARE CON CAUTELA FARMACI ONLINE
Acquistare farmaci online solo da farmacie autorizzate. In Italia, tali esercizi devono avere sul loro sito l’apposito logo identificativo, comune in tutta l’Unione Europea, “Clicca qui per verificare se questo sito web è legale”. Basta cliccare sul logo e si sarà rinviati al sito web del Ministero della Salute dove è possibile verificare se il venditore online è registrato nell’elenco di quelli autorizzati. Se al contrario il sito non è legato a una farmacia, invece, comprare un farmaco online può essere molto pericoloso.
10) NON CASCARE NELLA PSICOSI DEL COMPLOTTO
Nel Web capita spesso di incappare in notizie catastrofiche sull’effetto di vaccini e farmaci. Non perdere mai la capacità di analisi e di critica e confrontarsi sempre col proprio medico.

fonte: UNAMSI

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