Al ‘Via’ la campagna d’informazione ‘ABBIAMO A CUORE I VOSTRI RENI’

Alleanza terapeutica tra nefrologi, cardiologi, diabetologi, internisti e medico di medicina generale per la prevenzione delle patologie Rene-Cuore-Diabete

Il concetto di multidisciplinarietà, può essere strategico oltre alla prevenzione, nelle patologie nefro-cardio-vascolari, per dare ‘scacco matto’ alla dialisi e alle malattie che coinvolgono i reni, il cuore e il sistema circolatorio, tutti regolati, in qualche modo da un’altra “bestia nera” del secolo: il diabete.
Questo è il pensiero fondante che emerge dall’incontro, organizzato nei giorni scorsi da AS.PRE.MA.RE – Fondazione Buccianti per la ricerca e la prevenzione delle malattie renali e cardiovascolari – Onlus, presso Regione Lombardia e che ha visto riuniti a fare il punto della situazione, rappresentanti autorevoli dell’Ordine dei Medici di Milano, Nefrologi, Farmacisti di Federfarma e Giulio Gallera, Assessore alla Sanità e Welfare di Regione Lombardia.
Fotografia delle patologie renali in Italia
In italia, afferma Giulio Gallera Assessore alla Sanità e Welfare di regione Lombardia, abbiamo 4.200.000 cittadini, cioè il 7% dell’intera popolazione che soffre di patologie nefrologiche e circa 50.000 persone in dialisi, per un costo che grava sul Sistema Sanitario Nazionale che si aggira tra il miliardo e mezzo e 2,5 miliardi di Euro. È un costo altissimo, aggiunge l’Assessore, con l’aggravante per le persone in dialisi, di una qualità della vita spesso molto compromessa. Risulta quindi fondamentale, sottolinea Gallera, una campagna di informazione e di prevenzione come quella che sta partendo oggi da Milano, poichè i reni sono un organo, che quando si ammala non dà dei ‘campanelli di allarme’, ed è quindi fondamentale che ci sia una consapevolezza sulla tematica, anche da parte dei cittadini in prima persona.”
Creatinina: questa sconosciuta!
In tanti la chiamano, sbagliando, creatina o addirittura cretina… eppure il suo dosaggio nel sangue ci può davvero salvare la vita! Infatti, il dosaggio della creatinina nel sangue è indice della funzionalità dei reni e quando risulta alterata, bisogna subito ricorrere ad un consulto con un medico specialista dei reni: il nefrologo, tantopiù se si rientra in quelle categorie di rischio di cui ben 4.000.000 di italiani non ne sono a conoscenza: chi soffre di pressione alta, chi ha una patologia cardiovascolare come ad esempio aterosclerosi carotidea, aortica, agli arti inferiori, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco o fibrillazione atriale; o se si ha subito un intervento al cuore per by pass aorto-coronarico, posizionamento di stent, sostituzione di valvola aortica o mitralica; oppure se si ha subito un intervento al sistema cardiovascolare come per aneurisma all’aorta addominale, by pass aorto-femorale o intervento alle carotidi; e soprattutto quando sussiste diabete.
Per non arrivare tardi dal nefrologo, è bene controllare la creatinina nel sangue: se è superiore a 1,5 mg/dl vuol dire che i reni funzionano male. Se risulta un filtrato minore di 50ml/minuto significa che i tuoi reni lavorano al 50%. Se i valori persistono Servono ulteriori accertamenti.
Prevenzione, prevenzione e ancora prevenzione … e un po’ di dati
La terapia sostitutiva renale in Italia: 50.000 pazienti sono in dialisi, 30.000 pazienti sono trapiantati e ogni anno entrano in dialisi 190 persone per milione di abitanti e vengono effettuati 1.690 trapianti di rene, dei quali 147 da donatore vivente.
Ma quali malattie portano alla dialisi? Il 36% riguarda diabete, ipertensione e malattie vascolari; un altro 20% è di origine sconosciuta; il 18% è imputabile a varie malattie e un altro 20% a malattie renali. Tutto ciò è dovuto ai cambiamenti positivi e negativi dello stile di vita: Aumento della vita media, aumento di casi di ipertensione e diabete, obesità e sindrome metabolica.
La ricerca scientifica, la prevenzione, i corretti stili di vita, insieme alla diagnosi precoce sono gli strumenti indispensabili per arginare le problematiche legate alle malattie nefrologiche e per ridurre i rischi e le conseguenze legate alle patologie renali. Di fondamentale importanza inoltre, la realizzazione di una rete di sorveglianza multidisciplinare in grado di coinvolgere più specialisti.
È importante ad esempio, che il cardiologo o il cardiochirurgo che intervengono in caso di problemi cardiovascolari, ha affermato nel corso della conferenza Gherardo Buccianti, Presidente di Fondazione Aspremare, nefrologo di “lungo corso” con un’ultra-trentennale esperienza tra il Policlinico di Milano e l’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, allertino anche il nefrologo, per scongiurare che la stessa malattia ischemica non si riproponga anche a livello renale”.” Un’alleanza in corsia, ha aggiunto Buccianti, che porti al sogno di una cartella clinica unica, condivisa tra i diversi specialisti. È un fronte allargato d’intervento, necessario anche perché le nefropatie, sono spesso silenti, non danno sintomi rilevanti se non quando il problema è ormai in fase avanzata, il che, spesso significa insufficienza renale cronica, ovvero dialisi”. “6-7 pazienti su 10, sottolinea Buccianti, che si presentano per una visita nefrologica, sono ipertesi, possono avere precedentemente subito un by pass oppure sono portatori di stent coronarici, carotidei, aorto-femorali e, conclude Buccianti, i meccanismi aterosclerotici che portano al restringimento delle coronarie e dei vasi degli altri distretti circolatori sono gli stessi che mettono a rischio il buon funzionamento dei reni”.
“In più, conclude Buccianti, alla malattia renale e cardiovascolare, spesso si associa il diabete”.
Quando troverete gli opuscoli di Aspremare e Regione Lombardia in farmacia o dal vostro medico di fiducia leggeteli attentamente …
E poi, ricordiamoci di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, i reni ringrazieranno.
Silvia Pogliaghi

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