Arriva il collirio solare per proteggere la nostra vista da raggi UVA e luce BLU’

Proteggere gli occhi con la bella stagione: oltre agli occhiali da sole, fondamentale anche il ‘collirio solare’ . In estate, più che mai!

L’arrivo della bella stagione invoglia a stare all’aria aperta il più possibile e godere dei raggi del sole, ma comporta anche qualche rischio per la nostra vista,è bene quindi, nelle ore più calde e luminose, non dimenticare di proteggere anche gli occhi ! Innanzitutto con degli occhiali da sole che abbiano i filtri per i raggi ultravioletti (UV) –A , quindi, ‘occhio’ad acquisti sicuri e certificati, che sono cosa ‘buonaegiusta’.
Inoltre, nelle valigie della vacanza e nelle borse, in modo paricolare nelle borse delle mamme, devono esserci le protezioni solari: sia ovviamente, le creme solari che proteggono la pelle, sia i colliri solari che filtrano la luce dannosa ( luce blu e raggi UV). I raggi ultravioletti (UV)-A, non visibili e la luce blu che è invece visibile. Queste radiazioni rappresentano due dei campi più forti della radiazione solare, e possono, a lungo andare, danneggiare la retina. Queste radiazioni vengono schermate già in parte dalle lacrime,dalla cornea e dal cristallino, ma una porzione di radiazione, raggiunge comunque la retina.
I più esposti , per quanto riguarda i raggi UV , come si diceva, sono i bambini , mentre i raggi di luce blu colpiscono tutti.

La correlazione tra luce blu e danno retinico si può capire con qualche nozione di fisiologia della visione. Quest’ultima infatti si basa su una serie di meccanismi biochimici che implicano un notevole consumo energetico. E come per ogni processo, il consumo energetico implica la produzione di materiale di scarto, che è alla base della formazione delle drusen. Ora, la luce blu aumenta considerevolmente questo materiale di scarto, perché induce un fenomeno biochimico noto come fotoinversione dello sbiancamento. Pasquale Troiano Direttore Unità Operativa Complessa di Oculistica – Ospedale Fatebenefratelli di Erba, Consigliere SOI – Presidente del Comitato Tecnico Scientifico SOI spiega: ‘Finché l’organismo è giovane, cioè fino a trent’anni, questo materiale di scarto viene eliminato in modo molto efficiente dal sistema circolatorio’ continua il prof. Troiano ‘Con l’avanzare dell’età invece questa efficienza si perde, e possono iniziare a formarsi accumuli di materiale di scarto denominati drusen che rappresentano il segno clinico iniziale di quella che potrebbe divenire una vera e propria maculopatia’. Sfortunatamente, a oggi non è disponibile di una terapia per la degenerazione maculare, ma ci si limita a controllarne gli effetti. L’unico intervento veramente efficace è la prevenzione. ‘La degenerazione maculare, aggiunge Troiano, è una malattia multifattoriale, la cui eziopatogenesi è da ricondurre, oltre che alla luce blu, anche a diverse condizioni tra cui l’ipertensione arteriosa, l’ipermetropia, il diabete e l’ipercolesterolemia. ‘Se si vuole quindi ridurre al minimo il rischio, aggiunge Troiano, occorre intervenire su tutti i fattori eliminabili’.
Per filtrare la radiazione luminosa dannosa la prima opzione è quella d’indossare un paio di occhiali da sole. Ma ora si è resa disponibile anche una nuova opzione per schermare i raggi UV-A e la luce blu in forma di collirio. ‘Si tratta di un’opzione molto interessante, commenta il prof. Troiano, disponibile in farmacia già da alcuni mesi su prescrizione del medico oculista, perché non dimentichiamo che le lacrime artificiali sono già un prodotto di larghissimo impiego nei soggetti che hanno superato i quarant’anni di età: la prevalenza di una condizione come l’occhio secchio secondo le stime epidemiologiche, è notevole,sottolinea il professor Troiano.’Con una singola somministrazione di questo prodotto, chiarisce il professore, si fornisce alla superficie oculare un efficiente sistema di lubrificazione e, contemporaneamente un altrettanto efficiente schermo per le radiazioni luminose’.
Ma quali sono i pazienti ideali per la prescrizione di questo nuovo presidio?
‘Tutti i soggetti che presentano gli altri fattori di rischio per degenerazione maculare che abbiamo già elencato, chiarisce il prof. Troiano, poi tutti coloro che per motivi professionali si trovano esposti per lunghe ore alla radiazione blu, presente sia nella radiazione solare sia in quella artificiale: sappiamo bene che molti lavoratori non indossano occhiali da sole, aggiunge il professore, perché danno fastidio’.
C’è poi una categoria di soggetti del tutto particolare: è quella soggetti pseudofachici, cioè che hanno subito l’operazione di cataratta. Con l’avanzare degli anni tutta la porzione dell’apparato visivo destinata a trasmettere la radiazione luminosa alla retina diviene meno efficiente, la cornea e soprattutto il cristallino divengono meno trasparenti soprattutto alle basse lunghezze d’onda dello spettro luminoso come la luce blu, la pupilla si riduce di diametro. Insomma il sistema diviene naturalmente molto protettivo nei confronti della retina. Però a un certo punto interviene l’uomo che toglie da dentro l’occhio il cristallino e lo sostituisce con una lente artificiale che riporta la trasmissione della luce alla retina all’età di ventanni.
‘Dopo l’intervento di cataratta, molti pazienti riferiscono la loro sorpresa nel poter rivedere proprio le tonalità del blu’. ‘Questo recupero del visus, conclude il prof. Troiano, è sicuramente un fattore positivo per il soggetto, ma riporta la retina a una esposizione alla radiazione visibile più energetica che non aveva più avuto da molti decenni: questi soggetti sono quelli che più di tutti hanno bisogno di sistemi efficienti di filtrazione delle radiazioni luminose ad alta energia, come questo nuovo collirio’

Silvia Pogliaghi

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