Progetto Cinemassenza

di Luciana La Stella

Oggi, voglio portare la mia esperienza al Centro Studi In-Absence di Paolo Ferrari che con la sua multidisciplinarietà e con la sua presenza poliedrica riesce a portare l’arte, il teatro, la musica, la filosofia, l’architettura… ogni scibile interattivo, con gli altri e vivere esperienze condivise con altri colleghi filosofi, psicoanalisti, musicisti e architetti.
Mi incuriosisce il Cinemassenza di cui, porterò un contenuto preso proprio dagli approfondimenti spiegati in seminari e nell’esperienza proprio di Cinemassenza cui ho partecipato.
Con Cinemassenza, si intende presentare un genere di film o di video (immagini fluttuanti) al cui fondamento, sta un’idea cara alle analisi di Deleuze, alle considerazioni e realizzazioni ad esempio di Artaud ed Eisenstein e più tardi di Pasolini e Godard, per cui l’immagine filmica, pur nel far “vedere”, mostra una sua “assenza”. “Se è vero che il pensiero dipende da uno choc che lo fa nascere (il nervo, il midollo) non può più pensare che una cosa sola, il fatto che noi ancora non pensiamo, l’impotenza a pensare il tutto come a pensare se stesso…” così Deleuze sintetizza la posizione di Artaud

sul cinema rispetto ad Ejzenstein. Aveva precedentemente affermato “…in Artaud … c’è una constatazione di impotenza che non verte ancora sul cinema, ma definisce, al contrario, il vero e proprio oggetto-soggetto del cinema. Il cinema non anticipa la potenza del pensiero, ma il suo “non-potere”, e il pensiero non ha mai conosciuto altro problema.” (Deleuze L’Immagine-tempo, 1989).
Con Cinemassenza, il riconoscimento di oggetti noti viene spostato dalla consueta fissità e dislocato in un “altrove”, non mitico né esoterico. Si ipotizza l’emergenza d’un asistema linguistico ed estetico di differente origine. Esso interagirà in modo sinergico con gli apparati sensoriali, percettivi e razionali: con altri occhi, altri orecchi, altra sensibilità tattile, tramite differenti nessi cognitivi e affettivi sarà realizzato un mondo capace di differenti possibilità e intenzioni”.
Ecco, questa è una presentazione che ho ripreso da alcuni approfondimenti dell’opera di Paolo Ferrari che ha creato il Cinemassenza e, che in questa sintesi ne pone il fondamento.

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