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di Maria Lucia Caspani IL MANIFESTO DELLA SOSTENIBILITA’ PER LA MODA ITALIANA E LA PERFORMANCE ARTISTICA DI MICHELANGELO PISTOLETTO Durante la conferenza stampa di presentazione di Milano Moda Donna p/e 2013, Milano 19/25 settembre, Anna Zegna, vicepresidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, è intervenuta per presentare l’ambizioso progetto del “Manifesto della sostenibilità per la moda italiana”, frutto di un tavolo di lavoro da lei coordinato e che rappresenta una reale e sentita volontà di tutto il sistema moda italiano, perché questo progetto è stato il punto d’incontro dei 150 partecipanti della CNMI e delle 1500 aziende tessili e di abbigliamento che compongono il settore. Immaginare il futuro e un ulteriore sviluppo del Made in Italy senza considerare i fattori ambientali e sociali sarebbe una scelta miope e autodistruttiva, per questo tracciare la via italiana della sostenibilità nella moda è una dimostrazione di grande responsabilità e segno tangibile di come i protagonisti del settore facciano sistema. Il Manifesto si sviluppa in 10 punti, si parte dalle fasi della catena del valore e si giunge a principi orizzontali:

DESIGN: disegna prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino gli impatti sugli ecosistemi; SCELTA DELLE MATERIE PRIME: utilizza materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale; LAVORAZIONE DELLE MATERIE PRIME E PRODUZIONE: riduci gli impatti ambientali e sociali dell’attività e riconosci il contributo di ognuno al valore del prodotto; DISTRIBUZIONE, MARKETING E VENDITA: includi criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del tuo prodotto verso il cliente; SISTEMI DI GESTIONE: impegnati verso il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali; MODA E SISTEMA PAESE: sostieni il territorio e il Made in Italy; ETICA D’IMPRESA: integra i valori universali nel tuo marchio; TRASPARENZA: comunica agli stakeholder in modo trasparente il tuo impegno per la sostenibilità; EDUCAZIONE: promuovi l’etica e la sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori; Fai vivere il manifesto. L’esortazione con cui si conclude il Manifesto segna in modo particolare l’impegno della CNMI a diffonderlo ed ampliarne le basi di aderenti, a identificare meccanismi di riconoscimento delle buone pratiche e ad ampliare il partenariato istituzionale. “Senza una visione non può esserci la concretezza del fare ogni giorno”, queste parole di Anna Zegna introducono perfettamente la scelta del simbolo del Manifesto: il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, l’opera, presentata nel 2005 nell’ambito della Biennale di Venezia, che rappresenta la riconciliazione tra la natura (primo paradiso) e l’artificio (secondo paradiso). Secondo Pistoletto l’arte è uno strumento per la trasformazione responsabile della città e Milano, di cui la moda è una delle anime, non può prescindere da questo incontro; per tale ragione alle ore 20,00 di mercoledì 19 settembre in Piazza Duomo si svolgerà una performance artistica: mille studenti delle scuole di moda e design ricreeranno il simbolo del Terzo Paradiso nel cuore della città, dando vita ad uno spettacolo straordinario e significativo grazie alla collaborazione tra la CNMI e Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. www.cameramoda.it

di Maria Lucia Caspani IL MANIFESTO DELLA SOSTENIBILITA’ PER LA MODA ITALIANA E LA PERFORMANCE ARTISTICA DI MICHELANGELO PISTOLETTO Durante la conferenza stampa di presentazione di Milano Moda Donna p/e 2013, Milano 19/25 settembre, Anna Zegna, vicepresidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, è intervenuta per presentare l’ambizioso progetto del “Manifesto della sostenibilità per la moda italiana”, frutto di un tavolo di lavoro da lei coordinato e che rappresenta una reale e sentita volontà di tutto il sistema moda italiano, perché questo progetto è stato il punto d’incontro dei 150 partecipanti della CNMI e delle 1500 aziende tessili e di abbigliamento che compongono il settore. Immaginare il futuro e un ulteriore sviluppo del Made in Italy senza considerare i fattori ambientali e sociali sarebbe una scelta miope e autodistruttiva, per questo tracciare la via italiana della sostenibilità nella moda è una dimostrazione di grande responsabilità e segno tangibile di come i protagonisti del settore facciano sistema. Il Manifesto si sviluppa in 10 punti, si parte dalle fasi della catena del valore e si giunge a principi orizzontali:

DESIGN: disegna prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino gli impatti sugli ecosistemi; SCELTA DELLE MATERIE PRIME: utilizza materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale; LAVORAZIONE DELLE MATERIE PRIME E PRODUZIONE: riduci gli impatti ambientali e sociali dell’attività e riconosci il contributo di ognuno al valore del prodotto; DISTRIBUZIONE, MARKETING E VENDITA: includi criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del tuo prodotto verso il cliente; SISTEMI DI GESTIONE: impegnati verso il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali; MODA E SISTEMA PAESE: sostieni il territorio e il Made in Italy; ETICA D’IMPRESA: integra i valori universali nel tuo marchio; TRASPARENZA: comunica agli stakeholder in modo trasparente il tuo impegno per la sostenibilità; EDUCAZIONE: promuovi l’etica e la sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori; Fai vivere il manifesto. L’esortazione con cui si conclude il Manifesto segna in modo particolare l’impegno della CNMI a diffonderlo ed ampliarne le basi di aderenti, a identificare meccanismi di riconoscimento delle buone pratiche e ad ampliare il partenariato istituzionale. “Senza una visione non può esserci la concretezza del fare ogni giorno”, queste parole di Anna Zegna introducono perfettamente la scelta del simbolo del Manifesto: il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, l’opera, presentata nel 2005 nell’ambito della Biennale di Venezia, che rappresenta la riconciliazione tra la natura (primo paradiso) e l’artificio (secondo paradiso). Secondo Pistoletto l’arte è uno strumento per la trasformazione responsabile della città e Milano, di cui la moda è una delle anime, non può prescindere da questo incontro; per tale ragione alle ore 20,00 di mercoledì 19 settembre in Piazza Duomo si svolgerà una performance artistica: mille studenti delle scuole di moda e design ricreeranno il simbolo del Terzo Paradiso nel cuore della città, dando vita ad uno spettacolo straordinario e significativo grazie alla collaborazione tra la CNMI e Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. www.cameramoda.it

di Maria Lucia Caspani IL MANIFESTO DELLA SOSTENIBILITA’ PER LA MODA ITALIANA E LA PERFORMANCE ARTISTICA DI MICHELANGELO PISTOLETTO Durante la conferenza stampa di presentazione di Milano Moda Donna p/e 2013, Milano 19/25 settembre, Anna Zegna, vicepresidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, è intervenuta per presentare l’ambizioso progetto del “Manifesto della sostenibilità per la moda italiana”, frutto di un tavolo di lavoro da lei coordinato e che rappresenta una reale e sentita volontà di tutto il sistema moda italiano, perché questo progetto è stato il punto d’incontro dei 150 partecipanti della CNMI e delle 1500 aziende tessili e di abbigliamento che compongono il settore. Immaginare il futuro e un ulteriore sviluppo del Made in Italy senza considerare i fattori ambientali e sociali sarebbe una scelta miope e autodistruttiva, per questo tracciare la via italiana della sostenibilità nella moda è una dimostrazione di grande responsabilità e segno tangibile di come i protagonisti del settore facciano sistema. Il Manifesto si sviluppa in 10 punti, si parte dalle fasi della catena del valore e si giunge a principi orizzontali:

DESIGN: disegna prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino gli impatti sugli ecosistemi; SCELTA DELLE MATERIE PRIME: utilizza materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale; LAVORAZIONE DELLE MATERIE PRIME E PRODUZIONE: riduci gli impatti ambientali e sociali dell’attività e riconosci il contributo di ognuno al valore del prodotto; DISTRIBUZIONE, MARKETING E VENDITA: includi criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del tuo prodotto verso il cliente; SISTEMI DI GESTIONE: impegnati verso il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali; MODA E SISTEMA PAESE: sostieni il territorio e il Made in Italy; ETICA D’IMPRESA: integra i valori universali nel tuo marchio; TRASPARENZA: comunica agli stakeholder in modo trasparente il tuo impegno per la sostenibilità; EDUCAZIONE: promuovi l’etica e la sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori; Fai vivere il manifesto. L’esortazione con cui si conclude il Manifesto segna in modo particolare l’impegno della CNMI a diffonderlo ed ampliarne le basi di aderenti, a identificare meccanismi di riconoscimento delle buone pratiche e ad ampliare il partenariato istituzionale. “Senza una visione non può esserci la concretezza del fare ogni giorno”, queste parole di Anna Zegna introducono perfettamente la scelta del simbolo del Manifesto: il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, l’opera, presentata nel 2005 nell’ambito della Biennale di Venezia, che rappresenta la riconciliazione tra la natura (primo paradiso) e l’artificio (secondo paradiso). Secondo Pistoletto l’arte è uno strumento per la trasformazione responsabile della città e Milano, di cui la moda è una delle anime, non può prescindere da questo incontro; per tale ragione alle ore 20,00 di mercoledì 19 settembre in Piazza Duomo si svolgerà una performance artistica: mille studenti delle scuole di moda e design ricreeranno il simbolo del Terzo Paradiso nel cuore della città, dando vita ad uno spettacolo straordinario e significativo grazie alla collaborazione tra la CNMI e Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. www.cameramoda.it

di Maria Lucia Caspani IL MANIFESTO DELLA SOSTENIBILITA’ PER LA MODA ITALIANA E LA PERFORMANCE ARTISTICA DI MICHELANGELO PISTOLETTO Durante la conferenza stampa di presentazione di Milano Moda Donna p/e 2013, Milano 19/25 settembre, Anna Zegna, vicepresidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, è intervenuta per presentare l’ambizioso progetto del “Manifesto della sostenibilità per la moda italiana”, frutto di un tavolo di lavoro da lei coordinato e che rappresenta una reale e sentita volontà di tutto il sistema moda italiano, perché questo progetto è stato il punto d’incontro dei 150 partecipanti della CNMI e delle 1500 aziende tessili e di abbigliamento che compongono il settore. Immaginare il futuro e un ulteriore sviluppo del Made in Italy senza considerare i fattori ambientali e sociali sarebbe una scelta miope e autodistruttiva, per questo tracciare la via italiana della sostenibilità nella moda è una dimostrazione di grande responsabilità e segno tangibile di come i protagonisti del settore facciano sistema. Il Manifesto si sviluppa in 10 punti, si parte dalle fasi della catena del valore e si giunge a principi orizzontali:

DESIGN: disegna prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino gli impatti sugli ecosistemi; SCELTA DELLE MATERIE PRIME: utilizza materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale; LAVORAZIONE DELLE MATERIE PRIME E PRODUZIONE: riduci gli impatti ambientali e sociali dell’attività e riconosci il contributo di ognuno al valore del prodotto; DISTRIBUZIONE, MARKETING E VENDITA: includi criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del tuo prodotto verso il cliente; SISTEMI DI GESTIONE: impegnati verso il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali; MODA E SISTEMA PAESE: sostieni il territorio e il Made in Italy; ETICA D’IMPRESA: integra i valori universali nel tuo marchio; TRASPARENZA: comunica agli stakeholder in modo trasparente il tuo impegno per la sostenibilità; EDUCAZIONE: promuovi l’etica e la sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori; Fai vivere il manifesto. L’esortazione con cui si conclude il Manifesto segna in modo particolare l’impegno della CNMI a diffonderlo ed ampliarne le basi di aderenti, a identificare meccanismi di riconoscimento delle buone pratiche e ad ampliare il partenariato istituzionale. “Senza una visione non può esserci la concretezza del fare ogni giorno”, queste parole di Anna Zegna introducono perfettamente la scelta del simbolo del Manifesto: il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, l’opera, presentata nel 2005 nell’ambito della Biennale di Venezia, che rappresenta la riconciliazione tra la natura (primo paradiso) e l’artificio (secondo paradiso). Secondo Pistoletto l’arte è uno strumento per la trasformazione responsabile della città e Milano, di cui la moda è una delle anime, non può prescindere da questo incontro; per tale ragione alle ore 20,00 di mercoledì 19 settembre in Piazza Duomo si svolgerà una performance artistica: mille studenti delle scuole di moda e design ricreeranno il simbolo del Terzo Paradiso nel cuore della città, dando vita ad uno spettacolo straordinario e significativo grazie alla collaborazione tra la CNMI e Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. www.cameramoda.it

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