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“BUSINESS MEETS ART” due giorni per parlare di arte impresa e territorio

Udine, 23 ottobre 2012 – Si è concluso con grande successo di pubblico e molti spunti di riflessione il convegno “Business Meets Art” curato dall’Associazione ETRARTE in coprogettazione con il Comitato Trieste Contemporanea. La due giorni organizzata a Udine il 19 e 20 ottobre scorsi è nata come momento di incontro tra arte e impresa . Sul tema di fondo – il ruolo della cultura nella sfida economica contemporanea in Italia – sono intervenuti 18 relatori tra imprenditori, docenti e professionisti della cultura provenienti da tutto il paese, cui si sono aggiunti 10 speaker protagonisti della serata nel contest Accento, connessioni creative.

La frase di apertura dei lavori “niente cultura, niente sviluppo” è stata discussa in tutti gli interventi e, pur nella diversità degli approcci, i relatori hanno concordato a più voci che niente cultura significa niente futuro, niente made in Italy, niente turismo, niente consapevolezza e valorizzazione della bellezza che il mondo ci riconosce.

Urgente dunque e necessario affrontare adesso il problema, in veri e propri termini di emergenza: sia Giuseppe Furlanis del Ministero dell’Università, Istruzione e Ricerca che Luca Dal Pozzolo, direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, sono stati chiarissimi: “l’Italia ha ancora 4-5 anni per giocare questa partita, per salvare la leadership che il mondo riconosce al suo storico brand culturale, dopodiché avrà completamente abdicato e noi saremo fuori dai nuovi scenari che verranno proposti dalle nuove economie del sud est asiatico che in cultura spendono moltissimo. “

“Troppo spesso si guarda alla cultura come ad un costo e non come ad una risorsa – ha sottolineato Giuseppe Furlanis – atteggiamento, questo, ancor più presente quando, come è in questo periodo storico, la crisi economica porta a tagli consistenti in tutti i settori, ma più che in altri proprio in quello della cultura, con la conseguente chiusura di teatri e di orchestre, di musei e biblioteche. L’inerzia della politica e delle istituzioni nei confronti della formazione, e più in particolare nell’ambito della formazione artistica, è la più chiara testimonianza di questo colpevole disinteresse che rischia di far venir meno importanti risorse per lo sviluppo economico del nostro paese.”

Un gap che in qualche modo le imprese private stanno cercando di colmare: “In generale, credo che tutte le aziende che per tradizione offrono prodotti di qualità debbano tenersi ancorate al mondo culturale – ha sottolineato Patrizia Moroso, art director di Moroso SpA – . Questo è l’unico modo che ci consente di vivere in una realtà globalizzata come la nostra, di comprenderla fino in fondo ed è per questo che le aziende, se vogliono essere davvero competitive, non possono prescindere dall’espressione artistica, qualsiasi essa sia. Per troppo tempo nel nostro paese l’arte nelle sue più doverse espressioni è stata sottodimensionata da chi ci ha governato pensando che fosse appannaggio di pochi. Un errore madornale perché la cultura è il motore del mondo ed è essenziale per la sopravvivenza di una società evoluta. E non è soltanto un problema di congiuntura economica negativa, che del resto è comune a molti paesi: all’estero nella maggior parte dei casi le risorse destinate alla cultura, alla ricerca e alla formazione dei giovani talenti non hanno subito tagli mentre in Italia questo avviene da diversi decenni.”

“Oggi il settore pubblico può contare su risorse economiche molto limitate e ci sono sempre meno fondi a disposizione per sostenere la cultura – ha ribadito Carlo Bach, direttore artistico di Illycaffè -. Le imprese più attente suppliscono a questa mancanza con iniziative proprie che non si limitano più alla semplice sponsorizzazione ma prevedono anche altre forme di collaborazione artistica. Investire in cultura in Italia è però diventato un lusso anche per le aziende: sponsorizzare un evento costa quasi più di una campagna di comunicazione. Sicuramente diverso sarebbe lo scenario se le aziende potessero contare su agevolazioni fiscali per rendere detraibili gli investimenti fatti in questo settore, come accade del resto già in molti paesi esteri”.

Una tematica ampia, trasversale e quanto mai necessaria, che ha suscitato l’interesse di una platea eterogenea per età, professione e punti di vista. Il dibattito si è svolto parallelamente anche via web, raccogliendo molti contributi soprattutto tramite Twitter su #BMA2012, dove si trovano tutte le testimonianze più importanti e i punti salienti affrontati.
L’Associazione Culturale ETRARTE si occupa della promozione e del sostegno alla ricerca artistica in ambito contemporaneo. Particolarmente attenta alle produzioni culturali e agli artisti legati al territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, Etrarte si pone l’obiettivo di creare un dialogo costruttivo e reciproco fra chi produce arte e il suo pubblico. Recentemente l’associazione ha curato le esposizioni d’Arte Contemporanea in occasione della manifestazione Vicino/Lontano, Premio Tiziano Terzani ed ha ricevuto il Premio Città Impresa in occasione del Festival Città Impresa promosso da Nordest Europa e Corriere della Sera.

“BUSINESS MEETS ART” due giorni per parlare di arte impresa e territorio

Udine, 23 ottobre 2012 – Si è concluso con grande successo di pubblico e molti spunti di riflessione il convegno “Business Meets Art” curato dall’Associazione ETRARTE in coprogettazione con il Comitato Trieste Contemporanea. La due giorni organizzata a Udine il 19 e 20 ottobre scorsi è nata come momento di incontro tra arte e impresa . Sul tema di fondo – il ruolo della cultura nella sfida economica contemporanea in Italia – (altro…)

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