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Quando il Carcere di Opera significa mettersi all’opera

di Maria Lucia Caspani
E’ nato il Primo Festival della Cultura all’interno del Carcere di massima sicurezza di Opera.
Opera corale di varie Associazioni di volontariato che ha visto come capofila L’Associazione Cisproject, organizzatrice di questo evento unico nel suo genere.
L’Associazione Cisproject, con il progetto Leggere Libera-Mente – inserito nel piano pedagogico della Casa di Reclusione di Milano Opera dal 2009 – ha ottenuto risultati addirittura superiori alle aspettative . Le testimonianze della persone detenute che, mano a mano salgono sul palco del teatro interno la Carcere, raccontano del loro cambiamento di rotta, della crescita personale, della finestra che la cultura crea, della libertà e del diritto di sognare.
L’incontro è stato pensato e realizzato con l’intento di sottolineare l’importanza del lavoro di chi opera da volontario nelle carceri italiane e soprattutto per stimolare l’interesse, la curiosità e la partecipazione ai tanti laboratori da parte delle persone detenute che numerose e attente hanno riempito la sala del teatro. Ha visto la luce anche uno ‘slogan’ studiato appositamente per loro: “Anche nella tua testa continuano a nascere pensieri forti? Peccato chiuderli dentro.”
Jonathan ex corsista di Opera, torna in carcere dopo anni, sale sul palco del teatro del Carcere , si toglie il badge che indossa da ospite e dice “ io sono ancora uno come voi, il carcere mi ha cambiato la vita, in tanta sofferenza vista e vissuta, ho anche incontrato persone eccezionali: i volontari, coloro che senza chiedere nulla in cambio mi hanno fatto conoscere ‘l’amore incondizionato’ , anche la Dirigenza mi ha agevolato allora, infatti sono stato uno dei primi, – continua Jonathan – forse adidirittura il primo ad Opera, ad avere un vero lavoro ‘dentro’, con un contratto esterno, sono diventato così redattore della stessa Casa Editrice per cui ora sono produttore esecutivo”
Sono molti anni che Silvana Cerruti,insignita dell’Ambrogino d’Oro 2012 dal Comune di Milano definita dal Direttore della Casa di Reclusione Dr. Giacinto Siciliano,”presenza che pare silenziosa, ma di una rumorosità devastante” che con Il laboratorio di Lettura e scrittura creativa, da una ventina d’anni opera e costruisce nel tempo il piacere di leggere unito al piacere dell’incontro con l’altro , unendo e anche qui non guasta, durante gli incontri con le persone detenute, anche il piacere del gustare assieme dolci e stuzzichini, in collaborazione ad altri professionisti , Psicologi, Psicoterapeuti, fotografi, insegnati, che hanno tutti lo stesso obbiettivo: il recupero e la riflessione interiore, iniziato con incontri una volta ogni 15 giorni, tuttavia, visto l’interesse che si è generato sul tema della cultura, da qualche anno, gli incontri sono saliti a 3 volte alla settimana”.
Ritornando ancora a Jonathan, rivolgendosi agli ex compagni, ha affermato anche “ Voi siete ‘la medaglia del rovescio’ ,citando la definizione che poeticamente Giampiero Neri dette loro, ma pur sempre in grado di dare ‘uno scossone ‘ alla propria vita, ‘un ‘inversione di rotta’ che la Cultura, la lettura, la scrittura e le Arti possono offrire a chi le sa cogliere.
Un messaggio che , se autorizzato, potrà essere ancora ‘messo in opera ’ – difatti ci racconta ancora- ”vorrei tornare, per poter dare il mio sostegno; il mio esempio, di chi uscendo ce l’ha fatta, può essere un valido incitamento a ‘non mollare mai’”
Da ultimo ma fra i primi, ricordiamo, anche il teatro vero e proprio del gruppo “Opera liquida’ che carica la dose con il nuovo spettacolo ‘Le meccaniche dell’anima’ dove la metafora concreta dell’inversione a U diventa vera e propria catarsi.

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