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Ismu: l’alfabeto dell’integrazione.

di Maria Lucia Caspani

L’alfabeto dell’integrazione.
Formazione linguistica di base per migranti in Europa, Convegno nazionale Ismu a Palazzo Regione Lombardia il 29 novembre 2012.
In Lombardia dall’inizio del 2006 a oggi si sono iscritti 18.697 immigrati a Certifica il tuo italiano. La lingua per l’inclusione sociale, il lavoro è la cittadinanza. Certifica il tuo italiano è il corso d’italiano gratuito rivolto a stranieri adulti appartenenti alle fasce deboli (donne, neo-arrivati e persone che si trovano in condizioni sociali, economiche e culturali di particolare emarginazione), che prepara alla certificazione e consente di iscriversi gratuitamente all’esame per ottenerla.

Grazie a Certifica, progetto cofinanziato dal Ministero della Solidarietà Sociale (ora Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) e dalla Regione Lombardia Direzione Generale, Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale e realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, la Fondazione Ismu e l’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità, sono già 13.488 gli immigrati che hanno superato gli esami e ottenuto la certificazione linguistica L2 utile per inserirsi nel mondo del lavoro. Conoscere la lingua del paese di accoglienza è infatti fondamentale per favorire l’inserimento non solo lavorativo ma anche sociale degli immigrati, per prevenire i conflitti e i comportamenti devianti. Inoltre, sia per il nuovo Accordo di integrazione, sia per il nuovo permesso di soggiorno a lunga durata, la conoscenza della lingua italiana certificata è diventata fondamentale per chi vuole lavorare e vivere in Italia.

Questi sono alcuni dei dati presentati a margine del convegno L’alfabeto dell’integrazione Formazione linguistica di base per migranti in Europa. All’evento organizzato dalla Regione Lombardia e dalla Fondazione Ismu, sono intervenuti, tra gli altri, Maddalena Colombo – Università Cattolica/Orim; Philia Thalgott – Council of Europe; Pierluigi Brombo – European Economy and Social Committee; Alessandro Lombardi – Direzione dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, Ministero Lavoro e delle Politiche Sociali; L’Ufficio Scolastico Regionale; Mariagrazia Santagati – Università Cattolica/Fondazione Ismu; Graziella Favaro – Centro Come, Milano; Mickael Magard – Direction de l’accueil, de l’intégration et de la citoyenneté (DAIC), Ministère de l’Intérieur, Francia; Alex Feldmeier – Westfälische Wilhelms-Universität Münster, Germania,

Identikit dei corsisti di Certifica 2, 3, 41. Dall’analisi degli iscritti, è emerso che i corsi sono stati frequentati in maggioranza da donne, che nel periodo in esame sono state in totale 9.368, mentre gli uomini sono stati 6.222. Le donne superano gli uomini anche per quanto riguarda le certificazioni: 7.722 contro 4.582. Per quanto riguarda i titoli di studio: il 15% dei corsisti dichiara di non avere nessun titolo o solo le elementari, il 29% ha un diploma di scuola media, il 37% delle superiori, e il 19% una laurea. Il primato dei partecipanti va al Nord-Africa seguito da India, Bangladesh e Cina.

Distribuzione dei corsi a Milano e nelle altre province. Dal 2006 a oggi corsi erogati in tutte e 12 le province sono stati 1.055. I corsi sono stati organizzati da 18 reti costituite da CTP (Centri Territoriali Permanenti per l’educazione degli adulti), enti locali e associazioni.

Attenzione al fenomeno analfabetismo. Il monitoraggio del profilo linguistico degli utenti dei corsi di italiano L2 realizzati grazie a questo progetto, la segnalazione pervenuta da docenti e operatori del territorio, gli esiti dei test per il permesso di soggiorno di lungo periodo hanno evidenziato che nella popolazione immigrata persistono ampie sacche di bassa scolarizzazione e analfabetismo in lingua madre, soprattutto tra le donne.

Da sottolineare che la questione dell’analfabetismo, spesso dimenticata, è tornata prepotentemente all’attenzione comune proprio a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme in materia di integrazione, le quali sanciscono che lo Stato italiano considera l’immigrazione straniera non più in termini esclusivamente emergenziali e transitori. Le norme vigenti collocano definitivamente l’Italia sullo stesso piano dei più importanti paesi europei nel promuovere il corretto esercizio dei diritti-doveri di cittadinanza e nell’assumere pienamente la concreta possibilità che la persona immigrata voglia restare qui per molti anni con l’intenzione di costituire o ricongiungere la propria famiglia.
www.ismu.org

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