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Cobat-Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo

di Maria Lucia Caspani

V Forum “QualEnergia?”, Moduli fotovoltaici esausti, l’appello di Cobat:“Subito l’approvazione dei disciplinari per la definizione e la verifica dei requisiti dei Sistemi e Consorzi operanti nel settore”

La richiesta, indirizzata a Ministero dello Sviluppo Economico e GSE, è emersa nell’ambito dell’incontro “25 anni di Cobat, da Consorzio obbligatorio a Sistema multifiliera”, a cui hanno partecipato Giancarlo Morandi, Presidente Cobat, Michele Zilla, Direttore Generale Cobat, e Claudio De Persio, Direttore Operativo Cobat. Presente al dibattito anche il senatore Francesco Ferrante, Vice Presidente Kyoto Club.

Si è svolto il 30 novembre, nell’ambito del V Forum “QualEnergia?”, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club presso l’Auditorium dell’Ara Pacis, l’incontro “25 anni di Cobat, da Consorzio obbligatorio a Sistema multifiliera”, dedicato al racconto di una vera e propria case history nella gestione dei rifiuti in Italia: l’esperienza di Cobat-Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo.

Attraverso l’intervista di Enrico Fontana, direttore del Nuovo Paese Sera, è stata ripercorsa la storia di Cobat che, nato nel 1988 come Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste, ha rappresentato nei suoi primi venti anni di attività un esempio di eccellenza ambientale, in Italia e all’estero, per la capacità di recuperare e avviare al riciclo la quasi totalità delle batterie al piombo esauste immesse sul mercato.

“Il Consorzio – ha dichiarato Giancarlo Morandi, Presidente Cobat – ha saputo evolvere la propria forte identità anche in seguito alla liberalizzazione del mercato avviata nel 2008. È, infatti, divenuto un Sistema multifiliera che, oltre ad estendere il proprio impegno alla raccolta e all’avvio al riciclo di tutte le tipologie di pile e accumulatori esausti, ha messo a disposizione il proprio know-how nella gestione di nuovi mercati, come i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, gli pneumatici e i moduli fotovoltaici giunti a fine vita”.

Anticipando la normativa, si deve proprio a Cobat, grazie all’importante accordo di programma siglato con il Comitato IFI-Industrie Fotovoltaiche Italiane, la realizzazione nel settembre 2011 della prima filiera italiana per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita. Questa sinergia ha portato numerose aziende iscritte al Comitato IFI a scegliere Cobat in quanto primo Consorzio italiano a garantire ai Produttori/Importatori il rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa, divenuti indispensabili per il riconoscimento degli incentivi: manlevare il Produttore da responsabilità estesa, disporre di una rete di raccolta e stoccaggio su tutto il territorio nazionale, garantire l’avvio al riciclo presso propri impianti e, soprattutto, la totale tracciabilità dei moduli durante l’intero ciclo di vita.

“Proprio per garantire agli iscritti tali condizioni – ha dichiarato Claudio De Persio, Direttore Operativo Cobat – il Consorzio ha predisposto un sistema di tracciabilità ad hoc per i singoli moduli fotovoltaici immessi al consumo. Grazie ad un efficiente sistema gestionale possiamo seguire, attraverso i codici seriali dei pannelli, il loro intero ciclo di vita, dall’immissione al consumo e installazione fino alla disattivazione e all’avvio al riciclo. Un meccanismo legato alla gestione combinata di banche dati, che consentono l’accesso a tutti i soggetti della filiera coinvolti, indicando il posizionamento georeferenziato dei pannelli”.

Proprio a tal proposito, nel corso dell’incontro, il Direttore Generale Cobat, Michele Zilla, è intervenuto per annunciare l’invio di una lettera, insieme al Comitato IFI, al Ministero dello Sviluppo Economico e al GSE-Gestore dei Servizi Energetici per denunciare il ritardo nell’entrata in vigore dei disciplinari che definiscono e verificano i requisiti dei Sistemi e dei Consorzi interessati al recupero e al riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita.

Nonostante il sostanziale accordo raggiunto nei mesi di luglio-ottobre tra RSE-Ricerca Sistema Energetico e GSE, non è stato, infatti, ancora approvato, da parte dei Ministeri competenti, un testo definitivo del disciplinare per l’adeguamento ai requisiti previsti dal D.M. 5 luglio 2012 e dalle relative Regole Applicative al V Conto Energia, emesse dal GSE il 17 settembre.

Questi ritardi hanno generato molta confusione tra gli acquirenti finali dei moduli fotovoltaici e iniquità di trattamento per aver favorito quei Consorzi e Importatori/Produttori che ancora non si sono adeguati ai requisiti, i quali potrebbero usufruire di un ulteriore prolungamento dei termini di moratoria, inizialmente fissati al 31 dicembre 2012, al primo trimestre 2013.

“Il ritardo nell’approvazione del disciplinare – ha affermato Michele Zilla, Direttore Generale Cobat – crea forti difficoltà per l’impossibilità di vedere riconosciuti i propri requisiti di fronte a Produttori e Importatori che richiedano l’adesione. Essendo, inoltre, prevista la validità retroattiva al 1 luglio 2012 dell’iscrizione, le difficoltà sono legate anche alla predisposizione del bilancio d’esercizio, vista l’impossibilità da parte dei Sistemi e dei Consorzi di indicare ai fini fiscali le relative poste di competenza. Cobat, insieme al Comitato IFI, chiede di procedere quanto prima all’adozione del testo definitivo del disciplinare, evitando il prolungamento dei termini di adeguamento”.

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