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Reti mobili“5G”:UE stanzia 50 milioni di euro per la ricerca‏

di Maria Lucia Caspani

La vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes ha annunciato lo stanziamento di 50 milioni di euro per la ricerca sulla tecnologia mobile “5G” (di quinta generazione) fino al 2020, con l’obiettivo di riportare l’Europa in testa nel settore mondiale delle comunicazioni mobili. “Voglio che l’industria europea diventi leader mondiale nel campo del 5G, basandosi sulla ricerca europea e creando posti di lavoro in Europa – e intendo realizzare questo intento” ha dichiarato Kroes.

Entro il 2020 il traffico di dati mobili si sarà moltiplicato di 33 volte rispetto al 2010. E l’accesso alla rete avverrà sempre più tramite dispositivi wireless come smartphone, tablet, macchine e sensori, con conseguente necessità di una tecnologia più efficiente e pervasiva, in grado di sostenere l’aumento costante del flusso di dati.

Tutti i settori economici stanno ormai passando al digitale. Di conseguenza le imprese e i cittadini dell’UE devono poter contare su un accesso mobile a internet agevole, affidabile e veloce. Questa nuova ondata di progetti di ricerca punta a portare nella vita quotidiana degli europei una tecnologia mobile a banda larga ultraveloce e all’avanguardia.

METIS, 5GNOW, iJOIN, TROPIC, Mobile Cloud Networking, COMBO, MOTO e PHYLAWS sono alcuni dei nuovi progetti di ricerca UE intesi a soddisfare le necessità di progettazione e le funzionalità necessarie per lo sviluppo delle reti di quarta generazione e oltre.

I soggetti industriali dell’UE che uniscono le proprie forze al settore accademico e agli istituti di ricerca coinvolti in questi progetti spaziano dai principali operatori di reti di telecomunicazioni (British Telecom, Deutsche Telekom, France Telecom/Orange, Telecom Italia, Telefonica, Portugal Telecom), ai maggiori produttori mondiali di prodotti di telecomunicazione (Alcatel-Lucent, Ericsson, Nokia Siemens Networks, Thales Communications), ad aziende leader mondiali nella fornitura di software per le imprese (SAP) fino a industrie automobilistiche di fama mondiale come BMW.

In particolare, l’UE finanzierà il progetto METIS con 16 milioni di euro di nuovi investimenti.

Nel complesso, dal 2007 al 2013 gli investimenti dell’UE nella ricerca per realizzare le reti del futuro ammontano a oltre 700 milioni di euro. Metà di questa somma è stanziata per le tecnologie wireless per contribuire allo sviluppo delle reti di quarta generazione e oltre.

Ad esempio l’obiettivo tecnico globale di METIS è realizzare un concetto di sistema in grado di supportare:

un volume mobile di dati per area 1000 volte superiore: ciò significa che gli operatori di reti di telecomunicazioni serviranno contemporaneamente un numero di utenti assai più alto;

un numero di dispositivi collegati da 10 a 100 volte superiore: nuove tecnologie avanzate che entreranno in funzione ogniqualvolta collegherete la vostra auto, il vostro frigorifero, i controlli energetici e idrici della vostra abitazione;

una velocità di trasmissione dati media per utente da 10 a 100 volte superiore: potrete ad esempio fruire di contenuti video più “ricchi” mentre vi sposterete;

una durata di vita delle batterie 10 volte superiore per comunicazione da macchina a macchina a basso consumo energetico: maggiore autonomia in movimento consumando meno energia;

una latenza punto-a-punto ridotta di cinque volte: un’interazione più fluida e minori tempi di attesa con applicazioni che richiedono un’elevata larghezza di banda.

Contesto

Attualmente gli utenti di servizi mobili a banda larga sono 1,2 miliardi e ogni anno se ne aggiungono altre centinaia di milioni.

Le iniziative intraprese dall’UE per fornire un sostegno a lungo termine alla ricerca sono da sempre basate sulla condivisione dei rischi con l’industria delle reti di comunicazione, il cui ciclo di sviluppo dura dieci anni.

In passato gli investimenti UE per la ricerca hanno aperto la strada a molte delle innovazioni nel campo della comunicazione mobile che oggi fanno parte della nostra vita quotidiana. Tra queste ricordiamo lo standard GSM (oggi usato dall’80% delle reti mondiali di comunicazione mobile) e le tecnologie utilizzate dagli attuali standard di terza generazione (3G) (i cosiddetti “Universal Mobile Telecom System” (UMTS)) e di quarta generazione (4G) (il cosiddetto standard “Long-Term Evolution”) (vedi IP/09/1238).

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