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Don Gnocchi:sperimentazione su persone con gravi cerebrolesioni

di Maria Lucia Caspani

Qual è il livello di coscienza di persone uscite dal coma ma incapaci di comunicare? Una ricerca può migliorare diagnosi e riabilitazione di pazienti con gravi cerebrolesioni.
La coscienza è la capacità dell’uomo di percepire e intendere, di attribuire un significato ai propri atti. Di norma, valutiamo il livello di coscienza di una persona basandoci sulla sua capacità di interagire con il mondo circostante. Ma l’esperienza cosciente può essere generata all’interno del cervello anche quando siamo completamente disconnessi dall’ambiente esterno, come accade, ad esempio, quando sogniamo. Tutto questo assume particolare importanza nel caso di quei pazienti che, dopo essere sopravvissuti a una grave lesione cerebrale, possono recuperare coscienza senza tuttavia riprendere la capacità di comprendere, muoversi e comunicare. Che cosa succede all’interno del loro cervello? Qual è il loro livello di coscienza? Aprire la “scatola nera” del cervello per misurarne il dialogo interno è un passo fondamentale per migliorare la diagnosi e la riabilitazione delle persone uscite dal coma.
È l’obiettivo del progetto di ricerca in corso alla Fondazione Don Gnocchi: all’Istituto “Palazzolo” di Milano della Fondazione Don Gnocchi è in atto una sperimentazione su persone con gravi cerebrolesioni per valutare le loro effettive potenzialità di recupero misurando la comunicazione interna al cervello, condizione necessaria affinché la coscienza possa emergere.

Ciò è possibile grazie a un innovativo strumento denominato TMS/EEG, che, combinando stimolazione magnetica transcranica ed elettroencefalogramma, misura in maniera non invasiva il dialogo interno al cervello di pazienti usciti dal coma.

I risultati del lavoro avranno importanti ricadute in campo clinico, dato che la distinzione tra pazienti in stato vegetativo e pazienti che possono invece recuperare un livello minimo di coscienza è così difficile da portare un errore diagnostico anche nel 40% dei casi.

Per sostenere l’acquisto del nuovo strumento diagnostico innovativo, la Fondazione Don Gnocchi avvia una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con SMS solidale: dal 24 febbraio al 17 marzo 2013 si possono donare 2 euro inviando un SMS al 45507 oppure fino a 5 euro con una chiamata da rete fissa*.

Il ricavato servirà all’acquisto dei macchinari necessari e alla formazione di personale medico specializzato.

Fondazione Don Gnocchi
Istituita alla fine della seconda guerra mondiale da don Carlo Gnocchi – oggi Beato – per assicurare cura, riabilitazione e integrazione sociale ai mutilatini, la Fondazione ha progressivamente ampliato nel tempo il proprio raggio d’azione.

Oggi continua ad occuparsi di bambini e ragazzi portatori di handicap, affetti da complesse patologie acquisite e congenite; di pazienti di ogni età che necessitano di interventi riabilitativi neuromotori, cardiorespiratori e oncologici; di persone affette da sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o altre gravi patologie invalidanti; di anziani non autosufficienti (Alzheimer, Parkinson e altre demenze senili); di malati oncologici terminali e pazienti con gravi cerebrolesioni o in stato vegetativo prolungato.

Tali percorsi sono supportati da un’intensa attività di ricerca sanitaria, scientifica e tecnologica, con università e centri di ricerca nazionali ed internazionali e da un costante impegno formativo per la crescita e l’aggiornamento professionale degli operatori.

Riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, segnatamente per i Centri di Milano e Firenze, oggi la Fondazione Don Gnocchi conta oltre 5900 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali. Le prestazioni sono erogate in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale in una trentina di Centri, raggruppati in otto Poli territoriali in nove Regioni, con 3717 posti letto di degenza piena e day hospital. Ogni giorno accedono alle strutture italiane della Fondazione Don Gnocchi quasi diecimila persone.

In veste di Organizzazione Non Governativa (ONG) riconosciuta dal ministero degli Affari Esteri, la Fondazione Don Gnocchi promuove e realizza progetti a favore dei Paesi in via di sviluppo: ha realizzato Centri per bambini disabili in Bosnia Erzegovina ed Ecuador, sostiene strutture di chirurgia ortopedica e di riabilitazione in Rwanda e Sierra Leone, è impegnatata in progetti di promozione umana e di formazione sul tema della disabilità nello Sri Lanka. Nuovi progetti in programma o in fase di studio in parecchie altre nazioni povere del mondo.

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