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CITTA’ PER CAMMINARE, 32 PERCORSI IN ITALIA

di Maria Lucia Caspani

Presentata al CONI l’iniziativa patrocinata dalla Presidenza del Consiglio “CITTÀ PER CAMMINARE”: UNA RETE DI 32 PERCORSI IN TUTTA ITALIA. MILANO PARTECIPA AL PRIMO PROGETTO PER ESSERE IN FORMA A COSTO ZERO. L’obiettivo è coinvolgere altre decine di località, con tracciati di difficoltà diverse. Il capoluogo presente con due itinerari, sull’idroscalo e sui navigli. Muoversi a piedi è un modo semplice per rimanere in salute: bastano 5.000 passi al giorno, circa 3km, per prevenire l’80% delle malattie
Una rete di percorsi pedonali che coinvolge 32 località italiane. Per godere delle bellezze culturali e naturali che il nostro Paese offre, rimanendo in forma. Ecco “Città per camminare”, il primo progetto che riporta i centri urbani a misura d’uomo e permette agli abitanti della Penisola di muoversi, praticamente a costo zero. Perché la crisi economica si fa sentire e gli italiani, già fin troppo sedentari, iniziano a tagliare proprio sugli investimenti in salute. Anche in Lombardia. 4 milanesi su 10 sono infatti completamente inattivi e in 2 famiglie su 10 i genitori non riescono, ad esempio, ad assicurare l’iscrizione a società sportive ai propri figli. Grazie all’iniziativa, patrocinata tra gli altri da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Salute, Senato della Repubblica e Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), è possibile praticare esercizio senza spendere soldi in palestre. Basta dotarsi di scarpe comode, raggiungere l’idroscalo e passeggiare. Oppure, seguire il Naviglio della Martesana, volendo fino a Gorgonzola: questa è solo una sintesi dei tragitti milanesi inseriti nel “Passaporto delle città per camminare e della salute”, pubblicazione ufficiale del progetto. “Vogliamo dare un coordinamento alle città e ai territori che hanno individuato nel camminare la risposta migliore al bisogno di movimento – ha spiegato durante il Convegno di presentazione al CONI Maurizio Damilano, campione olimpico di marcia a Mosca ’80 e Presidente della “Scuola del cammino” –, molto diffuso nel nostro Paese. Non servono prestazioni da atleta per essere in salute, è sufficiente spostarsi di più a piedi. Abbiamo quindi 32 percorsi, di diversa difficoltà, validati dai maggiori esperti mondiali di ‘camminata’. Si va dai tracciati tipicamente urbani e turistici, dedicati alla visita di centri storici o di aree specifiche della città, a tragitti che coinvolgono il territorio circostante, alle proposte naturalistiche e ambientali, sino ai percorsi più impegnativi. Uno degli obiettivi è aggiungere presto decine di altre località, allargando così ancora di più la nostra rete in tutte le Regioni”. Ma, per le persone alle prime armi, è sufficiente partire dal livello base, come una passeggiata in centro. “L’importante è compiere questi piccoli gesti tutti i giorni – ha illustrato il dr. Gerardo Corigliano, Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (ANIAD) –, rispettando una distanza minima: 5.000 passi, che corrispondono a circa 3km. Un obiettivo alla portata di tutti. I benefici per l’organismo sono moltissimi: l’80% delle malattie croniche, come le patologie cardiovascolari, può essere prevenuto seguendo stili di vita sani. Ovviamente l’esercizio fisico, insieme ad una corretta alimentazione, rappresenta uno dei cardini di questa filosofia”. “Questo si traduce in un notevole risparmio per tutto il Sistema sanitario – ha aggiunto il prof. Sergio Pecorelli, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) –. Con la prevenzione primaria, che significa appunto non fumare, bere con moderazione, mangiare correttamente e muoversi il più possibile, è possibile alleggerire di circa 60 miliardi di euro l’anno le spese sostenute dallo Stato: si tratta dei danni diretti e indiretti causati da questi stili di vita errati”. “Città per camminare” coinvolge le principali società scientifiche del nostro Paese. “Siamo orgogliosi di dare il nostro appoggio all’iniziativa – ha sottolineato il dr. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) –. Come medici di famiglia stiamo cercando di diffondere il concetto di prescrizione dell’attività fisica: un vero e proprio farmaco, da assumere in maniera controllata”. “Tenersi attivi riduce anche il rischio di tumore – ha commentato il prof. Stefano Cascinu, Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) –. Nelle donne più atletiche, ad esempio, è stata stimata una diminuzione della probabilità di ammalarsi di cancro al seno del 20%. Per questo non potevamo rimanere fuori da queste bellissime e utili attività”. “Il 2012 è l’anno europeo dell’invecchiamento attivo – ha concluso il prof. Umberto Valentini, Presidente di Diabete Italia –. Si sente sempre più la necessità di iniziative di questo tipo, altrimenti l’avanzamento continuo dell’età media della popolazione non permetterebbe al sistema di reggere. Per prevenire una malattia come il diabete, l’esercizio fisico è fondamentale”.

“Camminare è importante per la salute di tutti, ma soprattutto delle persone in terza età – ha aggiunto il dr. Roberto Messina, Presidente di FederAnziani –. Non solo, ma invecchiamento attivo e solidarietà intergenerazionale sono per molti aspetti due facce della stessa medaglia. Oggi l’anziano è quanto mai al centro del nucleo familiare, una colonna portante a cui viene delegato in maniera sempre maggiore il compito di accudire i più piccoli. A sua volta, questo impegno da babysitter a 360 gradi diventa stimolo per una vita più attiva. Il rapporto con i nipoti rappresenta l’opportunità per un mutuo scambio fra generazioni, in cui agli anziani spetta anche il compito di trasmettere ai giovani il proprio tesoro di valori e conoscenza. Per questo è importante promuovere iniziative, come quella presentata oggi, che offrano spazi e occasioni per coltivare questo prezioso legame intergenerazionale”. Il progetto, che gode anche del patrocinio di Federhockey, Federanziani, dell’Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione e dell’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (ANIAD), è partito nel 2009, con una fase pilota in Piemonte, che ha coinvolto 47 città e circa 500mila persone. L’ottimo successo ha spinto poi la “Scuola del Cammino” di Maurizio Damilano ad allargare l’iniziativa a tutto il resto d’Italia. Il campione olimpico è promotore, dal 2011, di una particolare tecnica di passeggiata, chiamata fitwalking: significa camminare a ritmo sostenuto, con i ritmi e i tempi corretti, imparando nel frattempo la corretta meccanica dello spostamento. I benefici di questa pratica sono molti, sia sull’organismo che sulla mente: aiuta a prevenire patologie anche gravi e, inoltre, migliora l’umore e l’autostima. Tutti i percorsi sono inseriti all’interno del “Passaporto delle città per camminare e della salute”, che ne illustra le caratteristiche, con mappe e fotografie, indicando durata, distanza da percorrere e grado di difficoltà. Ma il progetto non si conclude con i tragitti. Sono previste infatti altre attività, pensate per diffondere il più possibile tra la popolazione il concetto di stile di vita sano: maratone, biciclettate e ‘passeggiate collettive’, che si terranno sempre all’interno dei centri urbani; concorsi per le scuole; collane di opuscoli su alimentazione ed esercizio; programmi televisivi; ecc. Nel corso del Convegno sono stati premiati alcuni grandi atleti italiani: Margherita Granbassi, campionessa del mondo di scherma, Dino Zoff, ex portiere della Nazionale di calcio, Nino Benvenuti, campione olimpico di pugilato e Abdon Pamich, vincitore della 50km di marcia alle Olimpiadi di Tokyo ’64.

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