• Senza categoria
  • 0

di Maria Lucia Caspani

Italia e Svizzera insieme per promuovere l’arte e la cultura

Nuove proposte di integrazione tra beni culturali e territori italiani ed elvetici, anche in vista dell’Expo del 2015, sono emerse al convegno “Turismo culturale, un destino comune” promosso dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia

Unire la capacità svizzera di ‘fare sistema’ con la ricchezza del patrimonio culturale italiano potrebbe migliorare enormemente l’attrattività verso i turisti internazionali e la redditività del sistema museale e delle manifestazioni culturali in genere. Questo il leit motiv del convegno “Turismo culturale, un destino comune” che si è tenuto oggi a Milano e che è stato promosso dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia con la collaborazione di Svizzera Turismo e l’Istituto Svizzero. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi relatori nel campo delle istituzioni, dell’arte e della cultura che hanno suggerito diverse proposte per la promozione dei beni culturali dei due paesi in un’ottica sinergica e di integrazione collaborativa, sempre più necessaria per fronteggiare il difficile scenario economico e l’ormai prossimo appuntamento con l’Expo milanese del 2015.

L’Expo, infatti, potrebbe essere l’occasione per mettere in mostra vere forme di integrazione tra i beni culturali e i territori di Italia e Svizzera, a condizione che si incominci subito con la sperimentazione di queste sinergie, per averle a regime nel 2015. Partire subito è la parola d’ordine e ridefinire il territorio la vera sfida. Perché queste forme di integrazione dovrebbero interpretare il territorio non più secondo una logica di geografia amministrativa, bensì secondo quella storica che ha visto per lunghi secoli le sorti del Canton Ticino strettamente legate a una buona porzione dell’Italia settentrionale. Ma il territorio ritorna anche, per esempio, quando si analizza il rapporto tra i musei e le istituzioni. In Italia i musei pubblici sono controllati centralmente dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, viceversa in Svizzera dipendono dagli assessorati al territorio, permettendo una vera ottimizzazione del marketing geografico.

Sono numerosi e variegati i suggerimenti emersi per integrare beni culturali e territorio che aiuterebbero i due paesi ad aumentare l’attrattività verso i visitatori stranieri e la redditività del turismo culturale. Innanzitutto ogni sforzo comune per disporre di biglietti unici per i musei, le manifestazioni culturali quali i festival musicali e cinematografici e i trasporti, questi ultimi da sempre vanto della vicina Svizzera e punto dolente del Belpaese. E ancora pacchetti turistici integrati e assistenza sanitaria offerta congiuntamente ai viaggiatori extracomunitari. Senza dimenticare il supporto tecnologico con le applicazioni per gli smartphone che potrebbero essere condivise e utilizzate per i pagamenti, strumento sicuramente molto apprezzato dai viaggiatori di tutto il mondo.

Anche se tali esempi concreti di collaborazione non andrebbero solamente a migliorare il conto economico, ma anche a sviluppare a facilitare percorsi culturali nuovi. L’Expo è da sempre un momento di confronto interdisciplinare, di dibattito fecondo tra diverse culture. L’opinione pubblica è spinta a discutere su temi quali la convivenza, l’impatto della tecnologia sulla società, i modelli culturali ed economici e tanti altri. E spesso spuntano all’orizzonte nuovi simboli culturali e storici. Uno su tutti, giusto per fare un esempio, è la Torre Eiffel, costruita nel lontano 1889 per celebrare i progressi della tecnica durante l’Esposizione Universale, fiera mondiale antesignana del nostro Expo organizzata per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese, e diventata oggi un simbolo della Francia e probabilmente qualcosa di più.

Opere e simboli artistici che godrebbero di un nuovo e più intenso rapporto tra cultura e imprese non solo dal punto di vista del mecenatismo, quindi, ma anche in senso complessivo. La spinta culturale diventa un mezzo a disposizione delle aziende per integrarsi nel territorio e dialogare in maniera efficace e produttiva con le sue realtà.

Il convegno è stato aperto da Marie-Gabrielle Ineichen, Segretaria di Stato del Dipartimento dell’Economia della Svizzera, che ha annunciato una strategia molto precisa per contrastare il calo del turismo culturale dovuto al forte apprezzamento del franco svizzero sull’euro. Varie le proposte messe in campo tra cui l’aumento degli investimenti per la promozione del turismo in Svizzera e la disponibilità di credito garantito per le strutture alberghiere.

Durante la tavola rotonda sono emersi numerosi e variegati spunti su alcuni principi da seguire per la realizzazione di una maggiore integrazione tra Italia e Svizzera. Principi che ognuno dei relatori ha articolato a partire da alcune parole chiave. Ambizione e disciplina per Marco Solari, Presidente Festival del film Locarno e Presidente Ente Ticinese per il Turismo, per esprimere la necessità che le tecniche del marketing si applichino a progetti di straorinaria ambizione qualitativa.

Attrattività per Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano, basandosi su quattro elementi chiave che la costituiscono che sono la competenza delle persone, la necessità di un mercato reattivo, una meritocrazia che si imponga sulla burocrazia e l’alta qualità delle infrastrutture.

Sorprendere il visitatore facendo leva anche sugli aspetti emotivi è stato il tema proposto da Gianna Mina, Presidente Associazione dei Musei Svizzeri e Direttrice Museo Vincenzo Vela, che ha anche sottolineato l’importanza della creazione di percorsi culturali comuni.

Mentre Pietro Leemann, cuoco nutrizionista e titolare del ristorante Joia di Milano si è soffermato sul tema del benessere complessivo che comprende il mangiare non solo buono ma anche sano.

Relazione, infine, è stata la parola di Jan Schultsz, Sovrintendente e Direttore Artistico di EngadinFestival, che si differenzia per l’invito a cena che segue ogni concerto e che vede spettatori ed esecutori seduti allo stesso tavolo.

La tavola rotonda, moderata da Marco Carminati, giornalista de Il Sole 24 ore, si è conclusa con Giancarlo Dall’Ara, Presidente Associazione Piccoli Musei Italiani e docente di Marketing del Turismo, che ha citato vari esempio, alcuni provocatori sulla necessità di ammodernamento dei musei italiani, come quello di mettere la cassa per il pagamento dei biglietti all’uscita, per evitare code interminabili. Senza dimenticare l’accoglienza, punto nevralgico di tutta l’offerta turistica.

di Maria Lucia Caspani

Italia e Svizzera insieme per promuovere l’arte e la cultura

Nuove proposte di integrazione tra beni culturali e territori italiani ed elvetici, anche in vista dell’Expo del 2015, sono emerse al convegno “Turismo culturale, un destino comune” promosso dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia

Unire la capacità svizzera di ‘fare sistema’ con la ricchezza del patrimonio culturale italiano potrebbe migliorare enormemente l’attrattività verso i turisti internazionali e la redditività del sistema museale e delle manifestazioni culturali in genere. Questo il leit motiv del convegno “Turismo culturale, un destino comune” che si è tenuto oggi a Milano e che è stato promosso dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia con la collaborazione di Svizzera Turismo e l’Istituto Svizzero. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi relatori nel campo delle istituzioni, dell’arte e della cultura che hanno suggerito diverse proposte per la promozione dei beni culturali dei due paesi in un’ottica sinergica e di integrazione collaborativa, sempre più necessaria per fronteggiare il difficile scenario economico e l’ormai prossimo appuntamento con l’Expo milanese del 2015.

L’Expo, infatti, potrebbe essere l’occasione per mettere in mostra vere forme di integrazione tra i beni culturali e i territori di Italia e Svizzera, a condizione che si incominci subito con la sperimentazione di queste sinergie, per averle a regime nel 2015. Partire subito è la parola d’ordine e ridefinire il territorio la vera sfida. Perché queste forme di integrazione dovrebbero interpretare il territorio non più secondo una logica di geografia amministrativa, bensì secondo quella storica che ha visto per lunghi secoli le sorti del Canton Ticino strettamente legate a una buona porzione dell’Italia settentrionale. Ma il territorio ritorna anche, per esempio, quando si analizza il rapporto tra i musei e le istituzioni. In Italia i musei pubblici sono controllati centralmente dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, viceversa in Svizzera dipendono dagli assessorati al territorio, permettendo una vera ottimizzazione del marketing geografico.

Sono numerosi e variegati i suggerimenti emersi per integrare beni culturali e territorio che aiuterebbero i due paesi ad aumentare l’attrattività verso i visitatori stranieri e la redditività del turismo culturale. Innanzitutto ogni sforzo comune per disporre di biglietti unici per i musei, le manifestazioni culturali quali i festival musicali e cinematografici e i trasporti, questi ultimi da sempre vanto della vicina Svizzera e punto dolente del Belpaese. E ancora pacchetti turistici integrati e assistenza sanitaria offerta congiuntamente ai viaggiatori extracomunitari. Senza dimenticare il supporto tecnologico con le applicazioni per gli smartphone che potrebbero essere condivise e utilizzate per i pagamenti, strumento sicuramente molto apprezzato dai viaggiatori di tutto il mondo.

Anche se tali esempi concreti di collaborazione non andrebbero solamente a migliorare il conto economico, ma anche a sviluppare a facilitare percorsi culturali nuovi. L’Expo è da sempre un momento di confronto interdisciplinare, di dibattito fecondo tra diverse culture. L’opinione pubblica è spinta a discutere su temi quali la convivenza, l’impatto della tecnologia sulla società, i modelli culturali ed economici e tanti altri. E spesso spuntano all’orizzonte nuovi simboli culturali e storici. Uno su tutti, giusto per fare un esempio, è la Torre Eiffel, costruita nel lontano 1889 per celebrare i progressi della tecnica durante l’Esposizione Universale, fiera mondiale antesignana del nostro Expo organizzata per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese, e diventata oggi un simbolo della Francia e probabilmente qualcosa di più.

Opere e simboli artistici che godrebbero di un nuovo e più intenso rapporto tra cultura e imprese non solo dal punto di vista del mecenatismo, quindi, ma anche in senso complessivo. La spinta culturale diventa un mezzo a disposizione delle aziende per integrarsi nel territorio e dialogare in maniera efficace e produttiva con le sue realtà.

Il convegno è stato aperto da Marie-Gabrielle Ineichen, Segretaria di Stato del Dipartimento dell’Economia della Svizzera, che ha annunciato una strategia molto precisa per contrastare il calo del turismo culturale dovuto al forte apprezzamento del franco svizzero sull’euro. Varie le proposte messe in campo tra cui l’aumento degli investimenti per la promozione del turismo in Svizzera e la disponibilità di credito garantito per le strutture alberghiere.

Durante la tavola rotonda sono emersi numerosi e variegati spunti su alcuni principi da seguire per la realizzazione di una maggiore integrazione tra Italia e Svizzera. Principi che ognuno dei relatori ha articolato a partire da alcune parole chiave. Ambizione e disciplina per Marco Solari, Presidente Festival del film Locarno e Presidente Ente Ticinese per il Turismo, per esprimere la necessità che le tecniche del marketing si applichino a progetti di straorinaria ambizione qualitativa.

Attrattività per Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano, basandosi su quattro elementi chiave che la costituiscono che sono la competenza delle persone, la necessità di un mercato reattivo, una meritocrazia che si imponga sulla burocrazia e l’alta qualità delle infrastrutture.

Sorprendere il visitatore facendo leva anche sugli aspetti emotivi è stato il tema proposto da Gianna Mina, Presidente Associazione dei Musei Svizzeri e Direttrice Museo Vincenzo Vela, che ha anche sottolineato l’importanza della creazione di percorsi culturali comuni.

Mentre Pietro Leemann, cuoco nutrizionista e titolare del ristorante Joia di Milano si è soffermato sul tema del benessere complessivo che comprende il mangiare non solo buono ma anche sano.

Relazione, infine, è stata la parola di Jan Schultsz, Sovrintendente e Direttore Artistico di EngadinFestival, che si differenzia per l’invito a cena che segue ogni concerto e che vede spettatori ed esecutori seduti allo stesso tavolo.

La tavola rotonda, moderata da Marco Carminati, giornalista de Il Sole 24 ore, si è conclusa con Giancarlo Dall’Ara, Presidente Associazione Piccoli Musei Italiani e docente di Marketing del Turismo, che ha citato vari esempio, alcuni provocatori sulla necessità di ammodernamento dei musei italiani, come quello di mettere la cassa per il pagamento dei biglietti all’uscita, per evitare code interminabili. Senza dimenticare l’accoglienza, punto nevralgico di tutta l’offerta turistica.

di Maria Lucia Caspani

Italia e Svizzera insieme per promuovere l’arte e la cultura

Nuove proposte di integrazione tra beni culturali e territori italiani ed elvetici, anche in vista dell’Expo del 2015, sono emerse al convegno “Turismo culturale, un destino comune” promosso dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia

Unire la capacità svizzera di ‘fare sistema’ con la ricchezza del patrimonio culturale italiano potrebbe migliorare enormemente l’attrattività verso i turisti internazionali e la redditività del sistema museale e delle manifestazioni culturali in genere. Questo il leit motiv del convegno “Turismo culturale, un destino comune” che si è tenuto oggi a Milano e che è stato promosso dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia con la collaborazione di Svizzera Turismo e l’Istituto Svizzero. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi relatori nel campo delle istituzioni, dell’arte e della cultura che hanno suggerito diverse proposte per la promozione dei beni culturali dei due paesi in un’ottica sinergica e di integrazione collaborativa, sempre più necessaria per fronteggiare il difficile scenario economico e l’ormai prossimo appuntamento con l’Expo milanese del 2015.

L’Expo, infatti, potrebbe essere l’occasione per mettere in mostra vere forme di integrazione tra i beni culturali e i territori di Italia e Svizzera, a condizione che si incominci subito con la sperimentazione di queste sinergie, per averle a regime nel 2015. Partire subito è la parola d’ordine e ridefinire il territorio la vera sfida. Perché queste forme di integrazione dovrebbero interpretare il territorio non più secondo una logica di geografia amministrativa, bensì secondo quella storica che ha visto per lunghi secoli le sorti del Canton Ticino strettamente legate a una buona porzione dell’Italia settentrionale. Ma il territorio ritorna anche, per esempio, quando si analizza il rapporto tra i musei e le istituzioni. In Italia i musei pubblici sono controllati centralmente dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, viceversa in Svizzera dipendono dagli assessorati al territorio, permettendo una vera ottimizzazione del marketing geografico.

Sono numerosi e variegati i suggerimenti emersi per integrare beni culturali e territorio che aiuterebbero i due paesi ad aumentare l’attrattività verso i visitatori stranieri e la redditività del turismo culturale. Innanzitutto ogni sforzo comune per disporre di biglietti unici per i musei, le manifestazioni culturali quali i festival musicali e cinematografici e i trasporti, questi ultimi da sempre vanto della vicina Svizzera e punto dolente del Belpaese. E ancora pacchetti turistici integrati e assistenza sanitaria offerta congiuntamente ai viaggiatori extracomunitari. Senza dimenticare il supporto tecnologico con le applicazioni per gli smartphone che potrebbero essere condivise e utilizzate per i pagamenti, strumento sicuramente molto apprezzato dai viaggiatori di tutto il mondo.

Anche se tali esempi concreti di collaborazione non andrebbero solamente a migliorare il conto economico, ma anche a sviluppare a facilitare percorsi culturali nuovi. L’Expo è da sempre un momento di confronto interdisciplinare, di dibattito fecondo tra diverse culture. L’opinione pubblica è spinta a discutere su temi quali la convivenza, l’impatto della tecnologia sulla società, i modelli culturali ed economici e tanti altri. E spesso spuntano all’orizzonte nuovi simboli culturali e storici. Uno su tutti, giusto per fare un esempio, è la Torre Eiffel, costruita nel lontano 1889 per celebrare i progressi della tecnica durante l’Esposizione Universale, fiera mondiale antesignana del nostro Expo organizzata per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese, e diventata oggi un simbolo della Francia e probabilmente qualcosa di più.

Opere e simboli artistici che godrebbero di un nuovo e più intenso rapporto tra cultura e imprese non solo dal punto di vista del mecenatismo, quindi, ma anche in senso complessivo. La spinta culturale diventa un mezzo a disposizione delle aziende per integrarsi nel territorio e dialogare in maniera efficace e produttiva con le sue realtà.

Il convegno è stato aperto da Marie-Gabrielle Ineichen, Segretaria di Stato del Dipartimento dell’Economia della Svizzera, che ha annunciato una strategia molto precisa per contrastare il calo del turismo culturale dovuto al forte apprezzamento del franco svizzero sull’euro. Varie le proposte messe in campo tra cui l’aumento degli investimenti per la promozione del turismo in Svizzera e la disponibilità di credito garantito per le strutture alberghiere.

Durante la tavola rotonda sono emersi numerosi e variegati spunti su alcuni principi da seguire per la realizzazione di una maggiore integrazione tra Italia e Svizzera. Principi che ognuno dei relatori ha articolato a partire da alcune parole chiave. Ambizione e disciplina per Marco Solari, Presidente Festival del film Locarno e Presidente Ente Ticinese per il Turismo, per esprimere la necessità che le tecniche del marketing si applichino a progetti di straorinaria ambizione qualitativa.

Attrattività per Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano, basandosi su quattro elementi chiave che la costituiscono che sono la competenza delle persone, la necessità di un mercato reattivo, una meritocrazia che si imponga sulla burocrazia e l’alta qualità delle infrastrutture.

Sorprendere il visitatore facendo leva anche sugli aspetti emotivi è stato il tema proposto da Gianna Mina, Presidente Associazione dei Musei Svizzeri e Direttrice Museo Vincenzo Vela, che ha anche sottolineato l’importanza della creazione di percorsi culturali comuni.

Mentre Pietro Leemann, cuoco nutrizionista e titolare del ristorante Joia di Milano si è soffermato sul tema del benessere complessivo che comprende il mangiare non solo buono ma anche sano.

Relazione, infine, è stata la parola di Jan Schultsz, Sovrintendente e Direttore Artistico di EngadinFestival, che si differenzia per l’invito a cena che segue ogni concerto e che vede spettatori ed esecutori seduti allo stesso tavolo.

La tavola rotonda, moderata da Marco Carminati, giornalista de Il Sole 24 ore, si è conclusa con Giancarlo Dall’Ara, Presidente Associazione Piccoli Musei Italiani e docente di Marketing del Turismo, che ha citato vari esempio, alcuni provocatori sulla necessità di ammodernamento dei musei italiani, come quello di mettere la cassa per il pagamento dei biglietti all’uscita, per evitare code interminabili. Senza dimenticare l’accoglienza, punto nevralgico di tutta l’offerta turistica.

di Maria Lucia Caspani

Italia e Svizzera insieme per promuovere l’arte e la cultura

Nuove proposte di integrazione tra beni culturali e territori italiani ed elvetici, anche in vista dell’Expo del 2015, sono emerse al convegno “Turismo culturale, un destino comune” promosso dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia

Unire la capacità svizzera di ‘fare sistema’ con la ricchezza del patrimonio culturale italiano potrebbe migliorare enormemente l’attrattività verso i turisti internazionali e la redditività del sistema museale e delle manifestazioni culturali in genere. Questo il leit motiv del convegno “Turismo culturale, un destino comune” che si è tenuto oggi a Milano e che è stato promosso dalla Camera di Commercio Svizzera in Italia con la collaborazione di Svizzera Turismo e l’Istituto Svizzero. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi relatori nel campo delle istituzioni, dell’arte e della cultura che hanno suggerito diverse proposte per la promozione dei beni culturali dei due paesi in un’ottica sinergica e di integrazione collaborativa, sempre più necessaria per fronteggiare il difficile scenario economico e l’ormai prossimo appuntamento con l’Expo milanese del 2015.

L’Expo, infatti, potrebbe essere l’occasione per mettere in mostra vere forme di integrazione tra i beni culturali e i territori di Italia e Svizzera, a condizione che si incominci subito con la sperimentazione di queste sinergie, per averle a regime nel 2015. Partire subito è la parola d’ordine e ridefinire il territorio la vera sfida. Perché queste forme di integrazione dovrebbero interpretare il territorio non più secondo una logica di geografia amministrativa, bensì secondo quella storica che ha visto per lunghi secoli le sorti del Canton Ticino strettamente legate a una buona porzione dell’Italia settentrionale. Ma il territorio ritorna anche, per esempio, quando si analizza il rapporto tra i musei e le istituzioni. In Italia i musei pubblici sono controllati centralmente dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, viceversa in Svizzera dipendono dagli assessorati al territorio, permettendo una vera ottimizzazione del marketing geografico.

Sono numerosi e variegati i suggerimenti emersi per integrare beni culturali e territorio che aiuterebbero i due paesi ad aumentare l’attrattività verso i visitatori stranieri e la redditività del turismo culturale. Innanzitutto ogni sforzo comune per disporre di biglietti unici per i musei, le manifestazioni culturali quali i festival musicali e cinematografici e i trasporti, questi ultimi da sempre vanto della vicina Svizzera e punto dolente del Belpaese. E ancora pacchetti turistici integrati e assistenza sanitaria offerta congiuntamente ai viaggiatori extracomunitari. Senza dimenticare il supporto tecnologico con le applicazioni per gli smartphone che potrebbero essere condivise e utilizzate per i pagamenti, strumento sicuramente molto apprezzato dai viaggiatori di tutto il mondo.

Anche se tali esempi concreti di collaborazione non andrebbero solamente a migliorare il conto economico, ma anche a sviluppare a facilitare percorsi culturali nuovi. L’Expo è da sempre un momento di confronto interdisciplinare, di dibattito fecondo tra diverse culture. L’opinione pubblica è spinta a discutere su temi quali la convivenza, l’impatto della tecnologia sulla società, i modelli culturali ed economici e tanti altri. E spesso spuntano all’orizzonte nuovi simboli culturali e storici. Uno su tutti, giusto per fare un esempio, è la Torre Eiffel, costruita nel lontano 1889 per celebrare i progressi della tecnica durante l’Esposizione Universale, fiera mondiale antesignana del nostro Expo organizzata per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese, e diventata oggi un simbolo della Francia e probabilmente qualcosa di più.

Opere e simboli artistici che godrebbero di un nuovo e più intenso rapporto tra cultura e imprese non solo dal punto di vista del mecenatismo, quindi, ma anche in senso complessivo. La spinta culturale diventa un mezzo a disposizione delle aziende per integrarsi nel territorio e dialogare in maniera efficace e produttiva con le sue realtà.

Il convegno è stato aperto da Marie-Gabrielle Ineichen, Segretaria di Stato del Dipartimento dell’Economia della Svizzera, che ha annunciato una strategia molto precisa per contrastare il calo del turismo culturale dovuto al forte apprezzamento del franco svizzero sull’euro. Varie le proposte messe in campo tra cui l’aumento degli investimenti per la promozione del turismo in Svizzera e la disponibilità di credito garantito per le strutture alberghiere.

Durante la tavola rotonda sono emersi numerosi e variegati spunti su alcuni principi da seguire per la realizzazione di una maggiore integrazione tra Italia e Svizzera. Principi che ognuno dei relatori ha articolato a partire da alcune parole chiave. Ambizione e disciplina per Marco Solari, Presidente Festival del film Locarno e Presidente Ente Ticinese per il Turismo, per esprimere la necessità che le tecniche del marketing si applichino a progetti di straorinaria ambizione qualitativa.

Attrattività per Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano, basandosi su quattro elementi chiave che la costituiscono che sono la competenza delle persone, la necessità di un mercato reattivo, una meritocrazia che si imponga sulla burocrazia e l’alta qualità delle infrastrutture.

Sorprendere il visitatore facendo leva anche sugli aspetti emotivi è stato il tema proposto da Gianna Mina, Presidente Associazione dei Musei Svizzeri e Direttrice Museo Vincenzo Vela, che ha anche sottolineato l’importanza della creazione di percorsi culturali comuni.

Mentre Pietro Leemann, cuoco nutrizionista e titolare del ristorante Joia di Milano si è soffermato sul tema del benessere complessivo che comprende il mangiare non solo buono ma anche sano.

Relazione, infine, è stata la parola di Jan Schultsz, Sovrintendente e Direttore Artistico di EngadinFestival, che si differenzia per l’invito a cena che segue ogni concerto e che vede spettatori ed esecutori seduti allo stesso tavolo.

La tavola rotonda, moderata da Marco Carminati, giornalista de Il Sole 24 ore, si è conclusa con Giancarlo Dall’Ara, Presidente Associazione Piccoli Musei Italiani e docente di Marketing del Turismo, che ha citato vari esempio, alcuni provocatori sulla necessità di ammodernamento dei musei italiani, come quello di mettere la cassa per il pagamento dei biglietti all’uscita, per evitare code interminabili. Senza dimenticare l’accoglienza, punto nevralgico di tutta l’offerta turistica.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento