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‘Welcome Talent Business’ , Comune e CCIAA Milano

di Maria Lucia Caspani

Sono i vincitori del Bando ‘Welcome Talent Business’ realizzato dal Comune insieme alla Camera di Commercio: 40 mila euro per ogni progetto e 20 mila euro per ogni vincitore
Otto talenti tornano dall’estero e aprono a Milano una nuova impresa. Sono gli otto giovani vincitori del bando ‘Welcome Talent Business’, promosso dal Comune di Milano e dalla Camera di Commercio per la realizzazione di idee imprenditoriali da realizzare nella nostra città. I vincitori sono stati premiati a Villa Reale dall’assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca Cristina Tajani nell’ambito di “MeeTalents”, il primo grande ‘summit’ dei giovani talenti organizzato dal Comune insieme all’Associazione ITalents, la Fonderia dei Talenti e all’Intergruppo Parlamentare per la sussidiarietà.
Il premio consiste in un finanziamento di 40 mila euro per lo start up d’impresa, cui si aggiungono 20 mila euro alla persona proponente per sostenere le spese del rientro in Italia. I vincitori potranno inoltre contare sui benefici fiscali introdotti dalla legge ‘Controesodo’.

“Il bando Welcome Business – ha dichiarato l’assessore Tajani – è frutto di un percorso partecipato che ha visto protagonista la community dei giovani italiani residenti all’estero. Siamo partiti la scorsa primavera con un sondaggio online cui hanno risposto 1.400 giovani espatriati per ragioni di studio e di lavoro. Proprio loro ci hanno aiutato a costruire degli interventi sperimentali per favorire il rientro di chi abbia voglia di contribuire allo sviluppo di Milano, in particolare il bando per finanziare idee d’impresa innovativa che, senza il nostro contributo, non avrebbero trovato sostegno. Non siamo contrari alla circolazione dei cervelli, ma pensiamo che sia giusto offrire delle opportunità per chi voglia mettere la propria intelligenza al servizio del Paese e della nostra città”.

Gli otto talenti e progetti vincitori
Marco Giaccagnini (ingegnere, vive in Inghilterra)
Realizzazione di una piattaforma software innovativa per la gestione di Servizi Cloud di Business Partners
Luca Morganti (ingegnere, vive in Cina) Realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile
Federico Giuffra (esperto in economia e finanza, vive negli Stati Uniti) Produzione e distribuzione di birra artigianale italiana di alta qualità
Chiara Candelise (ricercatrice, vive in Inghilterra) Sviluppo di nuovi modelli di business per impianti da fonti rinnovabili e interventi di efficienza energetica
Fabrizio Calì (ingegnere, vive in Spagna) Internazionalizzazione del mercato di prodotti vinicoli dell’area dell’Oltrepò Pavese
Alessia Berti (esperta di formazione interculturale, vive in Inghilterra) Avvio dell’attività di formazione di alta qualità per il campo artistico, musicale e linguistico
Giulia Serio (esperta in relazioni internazionali, vive in Francia) Creazione piattaforma web per valorizzare talenti italiani e migliorare collaborazione tra ricerca e imprese
Andrea Poffe (ingegnere, vive Inghilterra)
Creazione di network di centri allenamento per sciatori e snowboarder

Il bando impegna complessivamente 500 mila euro (di cui 400 mila euro finanziati dal Comune e 100 dalla Camera di Commercio). Nell’arco dell’evento di oggi, i giovani talenti hanno raccontato le loro storie umane e professionali e hanno avuto modo di illustrare le loro proposte per facilitare il rientro di altri connazionali a istituzioni e aziende italiane.

Dati sui talenti all’estero
Il bando ‘Welcome Talent Business’ è nato anche sulla base dei dati emersi da un’indagine esplorativa online sulla nuova emigrazione qualificata condotta tra fine 2011 e inizio 2012 da ITalents con il Comune di Milano (1.150 attualmente all’estero e circa 180 tornati), in cui sono emersi gli ostacoli principali per coloro che tornano, tra cui spiccano la difficoltà per i giovani di far carriera a causa dei tempi lunghi e della scarsa trasparenza. Contano anche i freni culturali del contesto sociale e imprenditoriale italiano (la poca dinamicità e la scarsa apertura al rischio e all’innovazione), oltre che le remunerazioni più basse e gli scarsi incentivi (non solo economici) per chi vuole fare impresa (a cui si somma spesso l’eccesso di burocrazia). L’86% degli intervistati ha detto di essere interessato, pur rimanendo all’estero, a mettere a disposizione la propria esperienza al servizio di proposte e progetti che consentano di migliorare l’attrattività del territorio di partenza. Un segnale che indica, indipendentemente dalla scelta di tornare o meno, un forte interesse a dare il proprio contributo attivo al un processo di crescita e miglioramento del luogo di origine.

Secondo un’indagine dell’Istituto Toniolo, svolta tramite IPSOS, nel 2012, ben il 46% dei giovani di età 18-24 anni prende in considerazione la possibilità, finito il percorso di studi, di andare a lavorare in un altro Paese. Questo significa che il fenomeno della circolazione dei talenti non riguarda più una minoranza ristretta di giovani ma si sta allargando a una fetta sempre più consistente delle nuove generazioni. In Italia i giovani in età 18-24 sono 4 milioni e 300 mila. Sono, dunque, oltre 2 milioni i giovani che sono potenzialmente pronti a fare le valige. I giovani italiani già residenti all’estero sono oltre un milione e mezzo. Secondo i dati Istat (limitati ai formali trasferimenti di residenza) ogni anno se ne vanno 40 mila cittadini italiani (metà dei quali tra i 20 e i 39 anni). Ad andarsene sono i più giovani e qualificati, soprattutto neolaureati. Dal 2001 al 2011 l’incidenza dei cittadini laureati sul totale degli espatri è quasi raddoppiata, salendo dall’8,3% al 15,9%.

Alla tavola rotonda insieme all’assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca Cristina Tajani, hanno partecipato anche i deputati del Pd Alessia Mosca e Guglielmo Vaccaro, promotori della legge ‘Controesodo’ e la giornalista Claudia Cucchiara.
www.comune.milano.it

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